DUBBI SULLA RIAPERTURA DELLE MINIERE
Gorno ha ospitato l’ennesimo incontro per relazionare in merito alla riapertura delle miniere. E’ stata una serata molto partecipata, che però lascia aperti ancora molti dubbi. A relazionare il direttore della Energia Minerals Italia, che ha annunciato, dopo diversi anni di studi e ricerche, l’intenzione di voler ripartire con l’attività estrattiva, a distanza di 40 anni dalla chiusura delle miniere. La presentazione ha evidenziato i pro e contro dell’operazione che coinvolgerà non solo la Val del Riso, ma tutto il territorio circostante. “Dopo diversi anni di studio, ha commentato il direttore della Energia Minerals, ora siamo in grado di affermare che c’è un giacimento di materiale sufficiente per partire con l’attività estrattiva. Sarebbe la prima miniera per metalli aperta in Italia negli ultimi 40 anni”. La riapertura e stata ventilata nel 2024, con almeno un’attività continuativa di 25 anni, con probabile raddoppio. L’investimento complessivo ammonterebbe a 120 milioni di euro, con costi operativi annui di 35 milioni e l’obiettivo di dare lavoro a 235 persone, tra miniera e impianti. Particolari dubbi sono stati sollevati in merito al trasporto del materiale nella zona di Riso e Fondo Ripa, l’area che verrebbe interessata da frequenti passaggi dei camion, carichi di materiale, ma anche dai rumori e le polveri generate, che andrebbero ad innescarsi nella zona dell’ex laveria. “Non di meno conto, ha affermato Italo Serturini vicesindaco di Gorno, la questione l’impatto economico sul territorio: in questi anni ci siamo impegnati sul fronte rilancio turistico delle miniere, investendo fondi regionali per 400.000 euro, ma crediamo che la ripresa dell’attività industriale sia poco compatibile con un aspetto turistico”. Resta quindi aperto, tra dubbi e certezze, il capitolo relativo all’attività estrattiva.
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