MESSE LE BRIGLIE AL DAFUS DI CIMBERGO
Nell'estate del 2019 una colata torrentizia del torrente Dafùs di Cimbergo portò a valle un'ingente quantità di materiale di varie dimensioni, che riempì interamente l'alveo in più parti creando così un piano di scorrimento più elevato e pericoloso per future colate. Il Dafùs con il suo gemello Varecola scende dal versante occidentale del Pizzo bBadile camuno, in una valle molto ripida e selvaggia, raggiungendo il Figna che a sua volta attraversa l'abitato di Nadro di Ceto per confluire nell'Oglio. Le recenti colate alluvionali di altri due torrenti dalle stesse caratteristiche e sullo stesso versante, il Cabello ed il Re, hanno messo l'accento ancora una volta sulla urgenza dei lavori di regimazione idraulica del torrenti caratterizzati da colate per salvaguardare pesi, viabilità e servizi del fondovalle. Ora il Dafùs, grazie ad un intervento di 880mila euro da parte di Regione Lombardia, dopo due anni di lavori delicati e urgenti, scorre in un alveo più sicuro, caratterizzato da opere di difesa spondale e idraulica molto importanti, collaudate questo lunedì dalla Comunità montana di Vallecamonica, ente attuatore della misura e stazione appaltante della progettazione e dei lavori. Con i lavori del cantiere lungo il Dafùs sono state sistemate strade agrosilvopastorali lungo il versante per consentire l'accesso alle macchine operatrici: a cantiere chiuso, il ripristino della viabilità ha ulteriormente migliorato l'accesso alla zona, disseminata di cascinali. L'opera ha così messo in maggior sicurezza l'abitatro di Nadro di Ceto, con i servizi longitudinali del fondovalle nel tratto Ceto-Ono S. Pietro: la statale 42, il canale idroelettrico dell'Enel, la ferrovia e la provinciale.
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