RECORD DI INFORTUNI SUL LAVORO IN LOMBARDIA
Due incidenti sul lavoro costati gravi conseguenze ad uomo di 69 anni, trasportato d’urgenza agli Spedali Civili di Brescia, in codice rosso e l’operaio rimasto ferito in modo grave in un’azienda del Lecchese. Sono solo gli ultimi incidenti sul lavoro, di cui la Lombardia ha registrato il record negativo anche nel 2022, con 131.692 denunce. Purtroppo la regione detiene anche il primato di morti per infortuni sul lavoro, 3 a settimana nel 2022, come emerge dall’ultimo rapporto Inail relativo a gennaio-dicembre 2022, pubblicato martedì. Lo scorso anno sono state 117 le persone decedute per infortuni avvenuti sul luogo di lavoro o in itinere. Nel complesso, le attività manifatturiere hanno visto raddoppiare gli infortuni mortali, dai 13 del 2021 ai 26 del 2022. Solo nel settore edile, inoltre, sono stati 24 i decessi in cantiere, 4 in più del 2020; 19 i mortali nell’ambito di trasporti e magazzinaggio, anche in questo caso in crescita rispetto ai 16 dell’anno precedente. La strada rappresenta un doppio pericolo per i lavoratori: in un anno sono quadruplicati, passando da 2 a 8, gli infortuni mortali nell’ambito di noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese. In 25 casi, infine, non è stato possibile determinare il settore di appartenenza del lavoratore deceduto (erano stati 19 nel 2021). La classifica delle morti sul lavoro vede Milano al primo posto con 48, seguita da Brescia (37) e Bergamo (17). Il dettaglio provinciale permette di evidenziare come, in alcuni territori, ci sia stato comunque un calo: Lodi ha il primato positivo di zero infortuni mortali, mentre Mantova ha visto una riduzione da 16 a 6, così come sono in calo Bergamo, Cremona, Milano, Monza e Sondrio. In controtendenza Brescia che risulta in crescita con un +3.
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