CAMION SI RIBALTA: MUORE 55ENNE
. Un autoarticolato che trasportava un carico di acqua minerale Boario si è ribaltato attorno alle 05.30 di questo venerdì mattina sulla SS42 nel territorio comunale di Endine Gaiano. L’autista, Angelo Zenoni di 55 anni residente a Ranzanico, non ce l’ha fatta. L’incidente è avvenuto prima dell’alba. L’uomo, originario di Porto Enpedocle in provincia di Agrigento ma da qualche tempo residente in Valcavallina con la compagna, stava viaggiando da Lovere in direzione Bergamo, quando per cause in corso di accertamento, forse a causa di un colpo di sonno, è uscito di strada e la cabina del mezzo è finita nel prato a lato della carreggiata mentre il rimorchio si è ribaltato spargendo sulle strada il carico di bottiglie di acqua minerale Boario che trasportava. L’autotrasportatore, dipendente della ditta di trasporti Bertoni con sede a Endine Gaiano, è rimasto incastrato nella motrice del mezzo e si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Clusone, della gru di Brescia e dei volontari di Lovere, per liberarlo dalle lamiere e affidarlo alle cure dei soccorritori giunti con l'ambulanza di Santa Maria Assunta di Pisogne e con l’automedica. Inutili i tentativi di rianimare l’uomo e vana la chiamata all’elisoccorso di Brescia: Angelo Zenoni è morto per le gravi ferite riportate. Sul posto, per stabilire la dinamica dell’incidente, la polizia stradale di Bergamo insieme con i carabinieri di Clusone e di Sovere. Per gestire il traffico, a quell’ora intenso, anche la polizia locale di Sovere e di Pianico e la GDF di Treviglio, con la protezione civile della Va lCavallina oltre ai tecnici di Anas. La strada è rimasta chiusa per ore per consentire le operazioni di soccorso e di sgombero della carreggiata dal mezzo incidentato e dalle bottiglie di acqua, con ingenti ripercussioni sul traffico, bloccato da Endine fino a Sovere in entrambe le direzioni di marcia e deviato su percorsi alternativi. L’incidente si aggiunge alla drammatica scia di infortuni mortali sul lavoro che rendono Bergamo come Brescia capitali italiane degli infortuni gravi e mortali.
Commenti
Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!