UN VIDEOCLIP DEDICATO AL BEATO INNOCENZO

UN VIDEOCLIP DEDICATO AL BEATO INNOCENZO Il Beato Innocenzo è capace di suscitare in tutti noi la fede e la commozione e dal passato ci parla, ci guida, ci conforta. E’ questo che provano i fedeli pensando a lui ed è per questo che sono centinaia i fedeli, anche giovani, che partecipano ogni anno al pellegrinaggio e alla fiaccolata in suo onore. A distanza di 133 anni dalla sua morte, il fratino cappuccino dell’Annunciata, continua a parlare ai cuori della gente ed è così che da alcune parole, immagini e note a lui o da lui ispirate, ha preso vita la canzone dal titolo “Vero amico del Signore”, realizzata da Don Cristian Favalli, parroco di Piamborno e Cogno, con l’aiuto di molti volontari, che hanno dato vita, in occasione delle celebrazioni del 3 marzo, ad un videoclip realizzato dalle parrocchie di Cogno e Piamborno, dalla Comunità dei Frati dell’Annunciata e dal Coro S. Filippo Neri, che racconta la figura e la vita di Giovanni Scalvinoni, nato a Niardo il 19 marzo del 1944, che alla povertà ha sempre risposto con la carità e che aspirava ad una vita di fraternità. Con la collaborazione di Sabrina Balzarini, Michela Pandocchi, Domenico Fostinelli con il Coro San Filippo Neri di Cogno, le parole sono state tradotte in musica e cantate e sulla sceneggiatura di Don Cristian ed Emanuele Testa e con la regia di Emanuela Testa, sono state accompagnate da immagini evocative, realizzate con l’aiuto di alcuni cittadini nei panni di attori, nei luoghi in cui Padre Innocenzo ha vissuto tra Niardo dove nacque da un’umile famiglia contadina, Berzo dove, orfano di madre, trascorse l’infanzia nella casa del padre oggi trasformata in museo e il Convento dell’Annunciata dove è ancora intatta la cella da lui abitata. Nei suoi 46 anni di vita Padre Innocenzo fu amiche dei bisognosi, dei sofferenti, fu un vero amico appunto del Signore, come recita il titolo della canzone. Dopo la sua morte a Bergamo il 3 marzo del 1890, migliaia di persone accompagnarono il suo feretro in Valle Camonica e migliaia di persone rendono omaggio ogni anno alle sue reliquie custodite a Niardo, a Berzo e all’Annunciata, per affidarsi all’intercessione del Beato e arrivano da tutta Italia e o oltre, le testimonianza di grazie ricevute. Quando Papa Giovanni XXIII lo proclamò Beato nel 1961, lo definì “un santo moderno, un santo per il nostro tempo.” Una definizione attuale anche nel 2023.

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