UN VIAGGIO FINO ALLA RADICI DI FUCINE

Un viaggio a ritroso nel tempo, fino al 500, fino a dove è stato possibile andare, rovistando nel passato, tra i cassetti, tra gli archivi, tra le lapidi, tra i documenti, fino alle origini, fino a toccare le radici. E’ quello compiuto da Stefania Dall’Aglio, Nadia Ghirardelli e Edoardo Mondini che hanno dato vita al libro presentato dall’Apaf, Associazione Pensionati Anziani di Fucine, dal titolo “Sul filo della memoria: le radici”. Partendo da una ricerca precedente incentrata sulle singole storie famigliari del secolo scorso, l’obiettivo era andare ancora più indietro nel tempo, per ricostruire le genealogie delle famiglie ma anche gli intrecci famigliari che nel tempo hanno portato alla costruzione della frazione di Fucine intesa come aggregato di famiglie. Un lavoro non facile, durato circa due anni, con una mole enorme di dati trovati consultando gli archivi parrocchiali del Comune di Darfo, trascritti, digitalizzati ed archiviati da Nadia Ghirardelli, bussando alle porte delle famiglie, alla ricerca di date, nomi, documenti. Ed è così che hanno preso forma ben 72 alberi genealogici, che vanno alle radici di ben 47 cognomi e che con i loro rami, disegnano intrecci e la storia di un’intera comunità. Le famiglie coinvolte sono state felici di collaborare, di poter andare indietro nel tempo, fino alla fine del ‘500 e scoprire quindi quali sono le loro origini grazie a questo paziente lavoro di ricerca che, partendo dall’opera dello storico Antonio Pellegrinelli Moretti che nell’800 aveva raccolto e documentato gli stemmi di molte famiglie, ha portato alla luce anche molti stemmi che molte famiglie non sapevano di avere e che oggi, possono esibire.

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