IN QUATTRO IN CORSA PER LA LOGGIA
La sfida elettorale è affollata a Brescia dove si contendono la guida della città ben quattro candidati.Il centrosinistra, che nelle elezioni comunali di cinque anni aveva vinto con il 53% dei voti circa e con una coalizione trainata dal PD e composta da altre cinque liste civiche, schiera Laura Castelletti. Sono dieci anni che il centrosinistra tiene salde le redini della città, da quando nel 2013 Emilio Del Bono, allora consigliere di minoranza uscente, strappò la poltrona da sindaco al centrodestra e al sindaco uscente Adriano Paroli eletto nel 2008. A sostegno di Laura Castelletti, vicesindaco durante l’amministrazione Del Bono e facente funzione di sindaco da quando Del Bono è diventato consigliere regionale, ci sono ben otto liste: il PD, Al lavoro con Brescia, Civica Laura Castelletti Sindaco, Brescia Green, Brescia 2030, Brescia Capitale, Brescia Attiva e Azione-Italia Viva-+Europa. Il centrodestra invece punta tutto sull’ex assessore regionale Fabio Rolfi, 45 anni, una laurea in economia, cresciuto politicamente nella Lega, già vicesindaco a Brescia ai tempi della giunta Paroli e poi per dieci anni in Regione, prima come consigliere e poi come assessore. E’ lui il candidato su cui punta tutto il centrodestra, per riconquistare la Loggia da dieci anni in mano al centrosinistra. E’ infatti sostenuto dalle liste della Lega, di Forza Italia, di Fratelli d’Italia e dalle civiche Fabio Rolfi sindaco, Viva Brescia e Brescia Davvero e i big della politica nazionale Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi chiudono con la loro presenza una fitta campagna elettorale. La coalizione di centrosinistra confida nelle 14 mila circa preferenze ottenute da Emilio del Bono alle elezioni regionali di febbraio, per ottenere la riconferma, mentre il centrodestra confida nel vento a favore di Fratelli d’Italia per vincere o quantomeno arrivare al ballottaggio e il voto sarà come sempre anche un banco di prova tra gli equilibri interni alla coalizione, tra partiti come Lega e Fratelli d’Italia, che si contendono la guida. La stessa cosa vale tra i partiti di centrosinistra, tra il Pd, Italia Viva e Azione, uniti nel sostenere la Castelletti, mentre il Movimento 5 stelle punta tutto sul terzo candidato in campo, Alessandro Lucù, imprenditore e scrittore, sostenuto da forze di una sinistra più estrema come Unione Popolare e Partito Comunista Italiano che puntano alla Loggia o quantomeno a superare la soglia di sbarramento e conquistare seggi in consiglio regionale. Alessandro Maccabelli è il quarto candidato in campo sostenuto da una sola lista Civica, la lista “La Maddalena per Brescia”. Il ricco programma presentato parte ovviamente dal monte dei bresciani, il monte Maddalena che diventa simbolo, punto di riferimento naturalistico e luogo privilegiato di osservazione della città. Dopo settimane di campagna elettorale a suon di incontri, manifesti e programmi, la parola ora spetta ai cittadini chiamati alle urne il 14 e il 15 maggio. Essendo Brescia un Comune con più di 15mila abitanti, se nessun candidato al primo turno dovesse ottenere la maggioranza assoluta, si procederà a un ballottaggio tra i due più votati che si terrà domenica 28 e lunedì 29 maggio.
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