RIENTRATO L’ALLARME GUARDIA MEDICA?

“Sarà un numero pressoché identico a quelli che in passato hanno garantito il servizio. Vale a dire 65 professionisti, mentre fino a metà maggio, erano soltanto 38 quelli che avevano confermato la volontà di rinnovare il contratto per la continuità assistenziale“. Sono parole di Massimo Giupponi, direttore generale di Ats Bergamo, che rassicura sull’attività delle 27 sedi di guardia medica. Ne «Progetto turni del mese di giugno 2023», inviato nei giorni scorsi dall’unità operativa Gestione assistenza primaria, pediatria di famiglia e gestione convenzioni di Ats Bergamo alle email di tutte le 27 sedi di Continuità assistenziale, veniva riportato l’elenco delle sedi che sarebbero rimaste attive: 7 su 27, per la precisione quelle di Albino, Clusone, Grumello del Monte e Trescore, Dalmine, Bergamo e Sant’Omobono Terme. Mentre le altre 20, dalle valli ai laghi alla pianura, erano accompagnate dalla dicitura “temporaneamente sospesa”. Ora invece l’annuncio che «si va avanti con le 27 sedi», con Giupponi che si dice «fiducioso di arrivare a un numero di medici tendenzialmente uguale a quello precedente», vale a dire i 65 contrattualizzati fino a maggio. Al nuovo bando, al quale si sono detti interessati una quindicina di medici, prevede la possibilità di contratti più flessibili, cioè da 12, 24 o 36 ore settimanali, “procediamo a far firmare subito – prosegue Giupponi –, senza aspettare la scadenza del 12 giugno”. La difficoltà di reperimento del personale sanitario sarebbe motivata dal fatto che le condizioni di lavoro in guardia medica nella Bergamasca risultano difficili, con un’affluenza di pazienti, in alcune sedi, insostenibile. Un esodo che però a Giupponi “non risulta, anzi: tra i medici che ci hanno contattato per coprire i turni di continuità assistenziale, ce ne sono una decina che provengono da Brescia e Milano”. Inoltre “abbiamo coinvolto i medici di medicina generale e facciamo conto di arrivare a coprire la dotazione organica precedente il 31 maggio: ripeto, l’obiettivo è di mantenere la rete delle 27 sedi”.

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