L'ACQUEDOTTO DI VALTROMPIA PRESTO REALTÀ
Un nuovo acquedotto per la Valtrompia. Costerà 40 mln di euro e depurerà le acque di otto comuni e oltre 65 mila abitanti, su un’area di circa 46 mila metri quadrati. Finanziato per i primi tre lotti dal PNNR, voluto fortemente dal territorio, dall’Azienda Servizi Valtrompia e dalla Comunità Montana di Valtrompia, sarà gestito dal gestore unico provinciale Acque Bresciane che dal primo giugno è subentrato nella gestione del servizio idrico anche in Valtrompia e non graverà sulle bollette dei cittadini. Un’opera di cui si parla da tempo e che ora entra nel vivo con la pubblicazione della gara per la progettazione esecutiva e l’assegnazione dei lavori sul sito di Acque Bresciane. I primi tre lotti, su 5 complessivi, finanziati con 27 milioni e mezzo di euro dal Pnrr, dovranno essere completati nel 2026. A beneficiarne saranno i Comuni di Bovegno, Pezzaze, Tavernole sul Mella, Marcheno, Gardone Val Trompia, Sarezzo, Lumezzane e Villa Carcina. L’acquedotto servirà quindi la Media e l’Alta Val Trompia, captando le acque dei torrenti Mella di Sarle e Zerlo in due punti distinti di Bovegno, a una quota che garantisce acqua di buona qualità. Il progetto è stato approvato un mese fa dall’ATO di Brescia e prevede tre fasi di realizzazione: il tratto di condotte da Bovegno ad Aiale, il tratto da Aiale a Predafallo e infine un impianto di potabilizzazione prima della messa in rete. “Siamo orgogliosi di contribuire a un progetto così importante per la Valle Trompia che garantirà un servizio migliore per quantità e qualità - ha commentato la presidente di Acque Bresciane Patrizia Belli. Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente della Comunità Montana Massimo Otelli per un’opera che rappresenta una forte risposta all’emergenza idrica degli ultimi anni e che potrà risolvere molte criticità nella gestione del ciclo idrico. “Un esempio della visione sovracomunale che, anche nel settore acquedottistico, ha commento Marco Zemello, direttore generale dell’Ato. Pozzi e sorgenti di Media e Alta Valle, infatti, non riuscirebbero oggi a garantire prelievi adeguati all’attuale bisogno. L’obiettivo è risparmiare l’acqua, una risorsa preziosa che non è inesauribile e che molti acquedotti comunali obsoleti disperdono nell’ambiente durante il ciclo idrico, superando quindi l’interruzione del servizio come avviene nelle ore notturne per carenza d’acqua e migliorando allo stesso tempo la qualità dell’acqua che arriva nelle case.
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