ULTIMA CHIAMATA PER MONTECAMPIONE
Nessuno, sano di mente, butterebbe via il bimbo con l'acqua sporca; nessuno, sano di mente, butterebbe al macero 50 anni di storia; nessuno , sano di mente, cancellerebbe con un gesto irresponsabile l'economia di un territorio, di decine di famiglie, di centinaia di operatori, di migliaia e migliaia di utenti. Nessuno può permettersi di pensarlo e men che meno farlo. Forse anche per questa ragione, oltre che per il forte attaccamento al territorio ed alle realtà abitative che sono state realizzate in 50 anni di storia, agli inizi veramente avveniristica, il Consorzio Montecampione ha deciso di giocare la carta fondamentale del mazzo di questa lunga storia: quella del salto definitivo di qualità, decidendo di diventare attore primario anche nell'indirizzo e nella gestione degli impianti di Montecampione. E lo farà in un momento altrettanto storico della propria lunga esistenza, nell'Assemblea straordinaria di questo venerdì 18 agosto quando tutti i residenti della località turistica, famosa nella cerchia delle Alpi per aver fatto tremare vene e polsi a località blasonate e storiche, saranno chiamati a decidere e quindi a votare un fondamentale cambio di Statuto che consentirà al Consorzio di diventare imprenditore, entrando di fatto nella gestione degli impianti di risalita in prima persona. Passo nodale e decisivo, questo, che dovrebbe portare ad un finanziamento di 250mila euro all'anno per quattro anni, quindi ad un milione di euro, in grado di assommarsi ad altri interventi dei Comuni di Artogne e Piancamuno e della Comunità Montana e Bim di Vallecamonica, costituendo quel budget finanziario, pari globalmente a 6 milioni di euro, che attiverà gli altri 7 milioni da parte di Regione Lombardia previsti dal patto per il territorio, siglato dal Presidente Attilio Fontana nel luglio 2022, destinati al rifacimento di alcuni impianti considerati centrali e quindi al rilancio della stazione sciistica. Per 40 anni Montecampione ha vissuto la sua storia guidata dall'imprenditore privato: negli ultimi anni, per diverse vicissitudini legate a sofferenze societarie, al meteo decisamente sfavorevole ed all'invecchiamento tecnico degli impianti ed alla inadeguatezza di alcune piste, nonostante alcune coraggiose operazioni, ogni strada intrapresa pareva finire nel nulla. Da qualche mese a questa parte, dopo la sferzata energica di Regione Lombardia che ha creduto nella possibilità di un cambio decisivo di passo per Montecampione, il Consorzio ha sentito una forte chiamata ad una discesa in campo. “Non più spettatori, ma attori del nostro destino”, hanno scritto ovunque i dirigenti del Consorzio a grandi titoli fin da questa primavera, alla chiusura di una stagione sciistica mai aperta che ha messo a nudo la crudeltà di un vivere senza fare economia, senza poter aprire gli esercizi, senza movimentare turisti e attività. Con una decisione storica il Consorzio ha così deciso per il grande passo: modificare lo Statuto, diventare imprenditori tutti assieme, prendere per le redini il destino della stazione, non permettere più ad alcuno di fare esperimenti e tentativi, darsi un programma industriale, gestionale, commerciale, finanziario per far nascere per la seconda volta Montecampione. Lo proporrà nell'Assemblea straordinaria di questo venerdì 18 agosto, al termine della quale la conta dei voti dirà chi ha deciso di essere fiume in piena, ricco di energie e speranze nel futuro e chi invece finirà alla deriva, malinconicamente muto. Montecampione sta giocando la sua ultima carta per tornare ad essere il sogno di molti appassionati della montagna e della neve, ridare speranza alle famiglie che qui stabilmente abitano, valorizzare un patrimonio oggi unico nella cerchia delle Alpi e tornare a testa alta negli annali dello sci italiano e internazionale.
Commenti
Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!