OMICIDIO DI CALOLZIO, IL FERMATO NON RISPONDE

E’ comparso ieri in Tribunale davanti al gip, il giovane, nato in Italia ma originario del Burkina Faso e residente a Lecco, fermato mercoledì mattina dai poliziotti della questura lecchese, ritenuto il presunto responsabile dell’assassinio di Malcom Mazou Darga, il ragazzo di 23 anni, cittadino italiano, da poche settimane residente a Calolziocorte, raggiunto da due fendenti mortali martedì pomeriggio sulla banchina della stazione di Calolziocorte. Il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato ha chiesto una misura meno dura della carcerazione. Il sostituto procuratore Chiara Di Francesco, titolare del fascicolo ha ritenuto necessaria la permanenza in carcere. Ora si attende la decisione del giudice. Nessun indizio sarebbe emerso riguardo al movente del delitto. Fondamentali nelle indagini i filmati delle telecamere e le testimonianze delle persone presenti alla stazione. E’ stato invece trovato senza vita, in un area degradata a 300 metri dalla stazione ferroviaria di Ponte San Pietro il corpo senza vita, si presume da una ventina di giorni, di un 45 enne, non italiano, non è dato sapere la nazionalità, assente da casa da circa un mese. L’uomo abitualmente frequentava i paesi dell’Isola bergamasca. La sua identificazione, da parte degli agenti della Polizia Ferroviaria, è stata possibile grazie al permesso di soggiorno, non scaduto, che aveva con sé. Un malore parrebbe essere la causa più probabile del decesso. Resta da capire se causato da un’overdose, essendo quella zona frequentata dagli spacciatori, anche se di siringhe non ne sono state trovate.

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