SPACCIATORI DI EROINA IN MANETTE
Distribuivano morte, ovvero eroina, ai tossicodipendenti in un contesto di degrado che alimentavano con le loro attività di spaccio. Per questo all’alba di questo lunedì mattina 15 persone sono state arrestate dalla squadra mobile della Questura di Brescia. Le indagini, condotte dalla Procura, sono iniziate nel 2019 per fare luce su alcuni decessi legati all’overdose da eroina. Il 5 ottobre dell’anno scorso una donna segnala alla centrale operativa della Questura di Brescia la presenza in via Milano, dove poco prima era stato soccorso un nordafricano ferito, di due involucri di droga e di un telefono cellulare. Cominciano così i sopralluoghi e le indagini degli agenti che si rendono preso conto che la zona, dove sorgono edifici abbandonati dove trovano riparo tossicodipendenti e senza tetto, è teatro di una fiorente attività di spaccio di eroina frequentata da un gruppo di tossicodipendenti provenienti anche da altre province. Approfittando del degrado e della lontananza da occhi indiscreti, gli spacciatori finiti al centro delle indagini, ovvero 13 tunisini, un pakistano e un indiano, avevano dato vita in particolare nei pressi di una fabbrica dismessa che era diventata il loro covo, ad un giro di spaccio di eroina e cocaina dal quale traevano ingenti profitti. Uno di loro per ottenere la cittadinanza italiana aveva persino proposto ad una donna di sposarlo in cambio di denaro. Nel loro linguaggio in codice i grammi erano minuti e la cocaina era il latte. A capo del giro c’era il fornitore di tutti gli spacciatori di quella zona, un 40enne tunisino con precedenti per spaccio. A lui gli agenti sono arrivati grazie ai filmati delle telecamere di videosorveglianza e grazie ad indagini che hanno documentato 290 cessioni di droga per un valore di traffico di circa 8kg e mezzo di eroina, 1kg di cocaina e 2 kg di hashish. Al termine delle indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore dott.ssa Caty Bressanelli, questo lunedì mattina su mandato della Procura sono scattati gli arresti: la squadra mobile della Questura con il supporto del Reparto Cinofili di Milano, del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia e del Reparto Volo di Milano, ha raggiunto nelle loro abitazioni 15 persone tutte accusate. 11 sono finite in carcere, due ai domiciliari e per due di loro è scattato il divieto di dimora.
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