“LA POSIZIONE DEL CIGNO”

Pier Luigi Milani quando inventa una storia, lo fa perché sia utile a fare emergere la realtà. Non c’è romanzo che abbia scritto senza un lavoro di ricerca utile non solo a calare nella realtà dei luoghi e del periodo la storia narrata, ma a fare emergere attraverso la trama, il passato che diventa così il protagonista. Ed è così che leggendo anche il suo ultimo romanzo dal titolo “La posizione del Cigno”, il lettore si imbatte in un giallo, in una storia d’amore, in una vicenda familiare, vicende, vite e fatti che scorrono su un passato reale che è nascosto sotto la superficie ma che torna a galla attraverso le indagini del protagonista, il Commissario di Polizia Luigi Natali al lavoro presso la Procura di Alessandria che dovrà risolvere una serie di efferati delitti la cui soluzione sta nei tragici fatti del G8 di Genova. E’ in occasione del 20esimo anniversario, due anni fa, dei fatti del 2001, che lo scrittore camuno decide che è tempo di fare riemergere fatti gravissimi, che la storia tende a cancellare, ma che nel libro di Milani, qualcuno non ha dimenticato. Sono le vittime degli abusi commessi dalle forze dell’ordine durante gli scontri con i manifestanti, in particolare quando entrarono in una scuola che ospitava attivisti, giornalisti e studenti inermi, i quali subirono un pestaggio nelle notte e furono oggetto di altre violenze in caserma dove vennero portati. Al di là di alcune condanne, la maggior parte dei procedimenti a seguito di denunce alle forze dell’ordine, furono archiviate e nonostante anche la Corte europea dei diritti dell’uomo abbia condannato tali fatti, in pochi pagarono. Un romanza giallo che, sullo sfondo delle proteste per la globalizzazione nascente nel 2001, racconta anche una storia d’amore, che parla anche di tematiche sociali attuali, come il divorzio, il rapporto dei figli, la voglia dei giovani di cambiare il mondo e di non accettare le ingiustizie e l’omertà degli adulti. Con il suo stile inconfondibile, scorrevole e allo stesso tempo ricercato, Milani sta per dare vita ad una nuova storia ambientata nel passato, nel medioevo, quella di Fra Dolcino, per dare voce alla sua protesta e per fare luce su altri aspetti bui del nostro passato.

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