SEQUESTRO PRODOTTI ALIMENTARI IN BERGAMASCA

Il commercio e la somministrazione di pesce, carne e derivati dei cereali devono rispettare norme severe in materia di etichettatura e conservazione. Per questo le forze dell'ordine, con il Dipartimento veterinario di Ats Bergamo e il personale della Capitaneria di Porto di Venezia, hanno avviato una serie di controlli in vari esercizi della provincia orobica. A parte un impianto di commercializzazione di surgelati, in cui non si sono riscontrate particolari irregolarità, ma sono state date alcune indicazioni su norme igieniche, sanitarie e conservazione, sequestri sono avvenuti da un grossista di prodotti ittici e appunto, per il caso più grave, in un ristorante bergamasco, dove sono stati sequestrati duecento chili di prodotti, tra cui pesce, carni di maiale, di pollame e bovino, oltre a paste e ravioli privi di tracciabilità. Tutti gli alimenti, come disposto per legge, sono stati destinati alla distruzione. Per quanto riguarda l'esercizio all'ingrosso, sono stati sottoposti a sequestro 180 chili di prodotti per il mancato rispetto di alcune indicazioni di etichettatura. Tuttavia, dato che erano stati conservati in maniera corretta, d'accordo con l'esercente saranno devoluti a enti benefici della Bergamasca, per la distribuzione diretta o nelle mense per persone indigenti. Altri 1.500 chili di prodotti congelati, invece, sono stati sottoposti a fermo sanitario, in attesa della loro rietichettatura per poi essere commercializzati. Per quanto riguarda il ristorante, sono state riscontrate carenze igienico sanitarie e relative alla tracciabilità degli alimenti. Di conseguenza, sono stati sottoposti a sequestro e inviati alla distruzione i prodotti, con sanzioni e prescrizioni ai titolari sulla modalità di conservazione dei prodotti alimentari.

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