OMICIDIO COVO: FERMATO IL KILLER IN FUGA

E’ stato bloccato in Svizzera, su un autobus, il coinquilino del 29 pakistano ucciso a Covo domenica pomeriggio. Aveva ancora gli abiti imbrattati di sangue ed era ferito. Pakistano come la vittima, avrebbe ucciso l’amico al termine di una lite scaturita pare per divergenze di vedute. Tutti e due pakistani, tutti e due profughi, condividevano un appartamento in una palazzina di Via Pradone a Covo. Con loro altri coinquilini stranieri. Domenica pomeriggio pare che tra il 29enne Sajid Ahmad e il 31 enne Khadim Hussain, sia scoppiato un acceso diverbio, sia spuntato un coltello e la lite è quindi terminata nel sangue. A chiamare il 112 sono stati gli altri coinquilini, quando al loro rientro a casa hanno trovato il 29enne steso sul pavimento del salotto, morto per due coltellate al petto. Nessuna traccia del connazionale 29enne, incensurato, soprannominato “Afghano” per il suo carattere irascibile, che si era dato alla fuga. I carabinieri del nucleo investigativo della compagnia di Treviglio hanno così dato il via alle indagini, coordinati dal pm Giampiero Golluccio e dal procuratore facente funzioni Maria Cristina Rota. Attraverso le celle telefoniche hanno ricostruito il tragitto percorso dal sospettato. Prima ha raggiunto Milano in treno, poi dal capoluogo è salito su un autobus diretto in Germania dove aveva vissuto prima di arrivare in Italia e in provincia di Bergamo nel 2021, dove aveva trovato lavoro prima come magazziniere a Vercelli, poi in un’impresa di pulizie di Treviglio e infine nel Milanese come addetto al confezionamento. La fuga dell’uomo è terminata non appena ha superato il confine svizzero dove è incappato in un controllo ed è stato bloccato dalle forze dell’ordine elvetiche. E’ in stato di arresto provvisorio e sarà riportato in Italia nei prossimi giorni.

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