ESCALATION DI VIOLENZA TRA I GIOVANI
Torna prepotentemente in cronaca il fenomeno delle aggressioni da parte di gruppetti di giovani, che per poche lire, o addirittura per un paio di cuffiette, aggrediscono studenti in transito nelle stazioni bergamasche. A quanto successo recentemente si aggiungono due episodi. Il primo alla stazione di Treviglio. Vittima un 16enne residente nel centro della bassa. Era appena uscito dalla scuola superiore quando è stato circondato da due coetanei che lo hanno minacciato, spintonato e poi gli hanno strappato gli auricolari, dileguandosi. Sul posto giungeva una volante. E’ bastato poco agli agenti per individuare il presunto aggressore, un coetaneo della vittima, intercettato nei pressi della stazione ferroviaria e denunciato a piede libero per rapina. La vittima è stata avvicinata e bloccata da due giovani, entrambi italiani ma di famiglia straniera, che gli impedivano di proseguire, accerchiandolo, spintonandolo e minacciandolo. Uno dei due gli strappava le cuffie senza filo. Poi si dileguavano, fuggendo a piedi verso la stazione centrale, mentre il 16enne evidentemente scosso raccontava agli agenti la dinamica dell’accaduto. Analoga situazione sta verificandosi in questi giorni a Bergamo. A denunciarla in una lettera il padre di uno studente, che descrive come nelle ultime settimane la situazione sia peggiorata. Nel suo racconto sarebbero due episodi che hanno coinvolto da vicino il figlio. Nel primo il 14 enne, era diretto alla pensilina, quando improvvisamente veniva scippato del portafoglio da un ragazzo probabilmente marocchino, che una volta presi i soldi, glielo lanciava addosso, per poi allontanarsi nel nulla. Passavano pochi giorni, precisamente mercoledì 7 febbraio, quando il figlio dello scrivente confidava al padre la volontà di non andare più in stazione. Decisione presa dopo aver visto un altro ragazzino accerchiato da 15-20 stranieri e picchiato a cinghiate davanti a lui. È dovuto intervenire un autista, per evitare il linciaggio. Da qui un appello affinchè Comune, Questura e Prefettura, potenzino i controlli nelle ore di uscita delle scuole, la situazione così non piò continuare. In entrambi gli episodi il padre ha sporto denuncia ai carabinieri, ma in molti casi, purtroppo, ciò non avviene.
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