RISTORI STANZIATI E TRASFERITI IN MINIMA PARTE
I Sindaci di Niardo, Carlo Sacristani, e Braone, Sergio Mattioli, sono scesi in campo per le gravi difficoltà in cui sono incorsi alcuni dei loro concittadini a causa della mancata erogazione dei contributi destinati a nuclei famigliari e attività economiche e produttive a seguito dell’alluvione del 28 luglio 2022. In data 15 febbraio hanno inviato una pec al Ministero per la Protezione civile e le Politiche del mare, al Commissario delegato alla sicurezza ed all'Assessore alla Sicurezza e Protezione civile di Regione Lombardia, ai Consiglieri regionali camuni Davide Caparini e Diego Invernici, al Consorzio comuni BIM di Valle Camonica, ai parlamentari bresciani Simona Bordonali, Giangiacomo Calovini, Cristina Almici, Paolo Formentini, Mariastella Gelmini, Stefano Borghesi, Alfredo Bazoli, Adriano Paroli, Raffaele Volpi, Maurizio Casasco, Gianpietro Maffoni, Gianni Girelli. Nella lettera si espone compiutamente l'elenco riepilogativo della ricognizione dei danni subiti con le conseguenti domande di contributo, elenco trasmesso ormai più di un anno fa, con danni ammontanti a 4.276.110euro per 89 nuclei famigliari di Niardo e 897.219 per 19 di Braone; 6.106.807euro i danni per 26 attività economiche e produttive nel Comune di Niardo e 876.000euro per 3 attività nel Comune di Braone. Con le risorse economiche stanziate sino ad oggi sono stati coperti solo in piccolissima parte gli ingenti danni subiti dai loro concittadini e dalle imprese. Tra settembre e ottobre 2023, a fronte di una somma stanziata pari a 332.670euro per 69 nuclei famigliari, al comune di Niardo era stata trasferita la somma di soli 27.737 euro per 13 nuclei famigliari; per Braone, a fronte di una somma stanziata di 35.000euro per 7 nuclei famigliari, era stati trasferiti solo 14.980 euro per 3 nuclei famigliari; per le attività economiche e produttive di Niardo erano stati erogati 128.608 euro, anziché 437.698 euro, per sole 10 attività su 23. Per Braone non erano pervenute richieste in tal senso. Dunque, tra importi stanziati ed effettivamente erogati la differenza è pari a 693.733,91 a causa della impossibilità, per la maggior parte dei nuclei famigliari e delle attività che hanno subito danni, di sostenere anticipatamente le spese di ripristino, condizione necessaria per la presentazione della domanda di ristoro. Le famiglie e le aziende del territorio attendono da oltre 18 mesi risposte e rassicurazioni; ogni giorno di ritardo, infatti, comporta un aggravamento della situazione in termini di mancata ripartenza delle attività produttive e l'impossibilità per i cittadini di rientrare nelle proprie case e di riprendere la propria vita.
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