SACRO TRIDUO DEI MORTI A GANDINO
"Dobbiamo riscoprire il valore della vita nel rispetto della morte e, soprattutto, nel segno della Speranza". Le parole di don Gianluca Marchetti, sottosegretario a Roma della Conferenza Episcopale Italiana e quelle di don Mattia Tomasoni, assistente diocesano di Confraternite e gruppi religiosi hanno animato sabato 24 febbraio a Gandino l'Incontro delle Confraternite della Val Gandino. La mattinata ha introdotto il Sacro Triduo dei Morti che sino a lunedì 26 febbraio vedrà esposta in Basilica la maestosa Raggiera, opera settecentesca dei maestri Caniana. Dopo l'incontro nella chiesa di San Mauro presso il Convento delle Orsoline, il corteo processionale con decine di Confratelli in divisa ha raggiunto la Basilica per la messa presieduta dal prevosto don Ferruccio Garghentini. Quello del Triduo è un momento liturgico molto sentito, espressione di una tradizione particolarmente diffusa in Valle Seriana, che a Gandino vive una suggestione di grande impatto. A caratterizzare l’allestimento è la Raggiera lignea che si erge dietro l'altare maggiore. L'enorme incastellatura creata dai Caniana tocca i dodici metri di altezza e vede il Santissimo coronato da raggi con vetri policromi di Murano illuminati da lampadine elettriche (un tempo lumini) secondo un’iconografia che richiama la visione dantesca di Dio. Nei giorni del Triduo il Museo della Basilica sarà aperto per visite guidate dalle 14.30 alle 18. Info al numero 035.745425
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