TRAGEDIA NEL GIORNO DI PASQUA
Non erano al lavoro, sono stati chiamati per un guasto. Si chiamano Giambattista Gatti e Giuseppe Legnani i due operai morti nella mattinata di domenica 1 aprile all’interno di un’azienda di mangimi di Treviglio, la Ecb Company Srl di via Calvenzano. Gatti e Legnani, il primo 51 anni di Treviglio, il secondo 57 di Casirate d’Adda, entrambi padri due figli, hanno perso la vita intorno alle 10 in seguito all’esplosione di un serbatoio utilizzato come essiccatoio di farine alimentari per animali domestici. Domenica mattina i due erano a casa, pronti per festeggiare la Pasqua con le proprie famiglie. Intorno alle 9 sono stati chiamati per un intervento di manutenzione in ditta, dopo che alcuni residenti della zona avevano lanciato l’allarme per uno strano odore di gas nell’aria. Ancora da chiarire i dettagli e le cause della successiva esplosione che li ha travolti uccidendoli. Stando ai primi rilievi svolta dai vigili del fuoco, carabinieri e polizia di Treviglio, il guasto si sarebbe verificato in un’autoclave all’interno di una cisterna per l’essiccazione dei mangimi. Al momento dello scoppio pare che gli operai al lavoro fossero tre. Oltre ai due deceduti ci sarebbe un terzo che è riuscito a salvarsi. Via Calvenzano, la strada dove sorge l’azienda, è stata chiusa al traffico fino alle 14 per la forte presenza di anidride carbonica nella zona.Sul posto è giunto anche il sindaco di Treviglio, Juri Imeri, insieme al comandante della polizia locale,Antonio Nocera, oltre ai colleghi e ai parenti dei due operai, che in pochi minuti hanno perso ogni speranza di riabbracciarli. Per chiarire come siano andato le cose e stabilire eventuali responsabilità, è giunto a Treviglio anche il sostituto procuratore della Repubblica di Bergamo Fabio Pelosi. Nella messa di Pasqua celebrata in Duomo, l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha invitato i fedeli che affollavano la cattedrale, “a pregare per i morti sul lavoro a Treviglio, nella tragedia avvenuta proprio nel giorno di Pasqua”.
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