RICERCHE ANCORA SENZA ESITO

Nessuna novità, purtroppo, sul fronte delle ricerche nelle acque del Sebino del corpo di Chiara Lindl la 20enne bavarese caduta in acqua venerdì sera mentre si trovava in barca con un gruppo di amici, per un'improvvisa accelerata impressa all'imbarcazione da un'altra ragazza della compagnia, Carolina che al momemto dell'incidente era alla guida del potente motoscafo del padre di uno dei ragazzi del gruppo; la Procura di Brescia sta valutando la sua posizione. Tutti i ragazzi, tranne il figlio del proprietario dell'imbarcazione, sono risultati positivi all'alcool test. Una festa che si è trasformata in tragedia e che segnerà per sempre la vita di tutti. Intanto i ragazzi che erano in vacanza al camping Eden sono tornati a casa, mentre sulle sponde del Sebino sono arrivati i familari di Chiara che hanno assistito alle ricerche e con l'aiuto di un interprete hanno appreso cosa si sta facendo. Dopo il lavoro frenetico dei giorni scorsi soprattutto da parte dei reparti subacquei dei vigili del fuoco, ma anche di alcuni gruppi di protezione civile operanti in Valle Camonica e sul Sebino, questo mercoledì è stata una giornata in cui si sono tirati un po' i remi in barca, cioé si è fatto il punto sulla ricerche e si è programmato come procedere nei prossimi giorni. Pare confermato che si continuerà a scandagliare le acque del Sebino almeno fino a domenica. Mentre si sta valutando anche il supporto di altri gruppi di protezione civile. Intanto nelle prossime ore i familiari di Chiara torneranno in patria. Hanno deciso di fare ritorno a casa dove potranno avere il conforto di amici e parenti. La speranza per tutti è quella di poter restituire alla famiglia al più almeno il corpo di Chiara. Si sta facendo di tutto per ritrovare la giovane tedesca, ma il lago è molto profondo e non aiuta neppure non aver inviduato co precisione il punto in cui la giovane si è inabissata. Nelle scorse ore i subacquei dei vigili del fuoco di Roma hanno operato nelle acque del Sebino, nel rettangolo individuato nei giorni scorsi, con il Sonar, uno strumento che permette di individuare sul fondale sagome che potrebbero essere corpi. Prima di lasciare Pisogne hanno consegnato una mappa all'UCL dove al lavoro ci sono gli esperti di topografia applicata al soccorso, i TAS. Le sagome sono state geolocalizzare e nelle prossime ore arriveranno i sommozzatori dei vigili del fuoco di Milano con il Rov un robor specializzato per le ricerche in profondità per riportare a galla i target invididuati dal Sonar e verificare di che cosa si tratta. Il coordinamento della macchina delle ricerche è affidato alla Prefettura di Brescia, ma in posto in questi giorni oltre ai vigili del fuoco, alla protezione civile ci sono costantemente i carabinieri di Pisogne e della compagnia di Breno ed il sindaco Federico Laini che sta seguendo passo passo le ricerche sin dal momento in cui è partito l'allarme, nella tarda serata di venerdì primo settembre.

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