IN CARCERE I RAPINATORI DI GIOIELLERIE

Per impiegati e titolari delle due attività erano stati minuti da incubo. Istanti interminabili carichi di angoscia e paura che, finalmente, hanno trovato giustizia. Questo mercoledì 13 marzo i Carabinieri del comando provinciale di Brescia hanno infatti condotto in carcere i presunti responsabili delle rapine a mano armata - datate 10 gennaio e 23 febbraio - avvenute ai danni del Comprooro di via Orzinuovi e de “I gioielli di Rossana” di via X giornate, in pieno centro storico. Tre le persone fermate a Mazzano e ora indagate: uno ha partecipato ad entrambe le rapine a mano armata - con pistole caricate a salve - mentre gli altri due sono i complici di giornata. Indagate inoltre altre sette persone, italiane e straniere, residenti in provincia, accusate di ricettazione per aver immesso sul mercato nero buona parte della refurtiva. E poi ancora una donna, che deve invece rispondere di concorso in rapina, dato che – in entrambi i casi – avrebbe contribuito a favorire l’ingresso dei malviventi all’interno delle attività. Le forze dell’ordine hanno anche recuperato parte della refurtiva che sarà restituita, in particolare: due orologi Rolex e monili in oro. Che sui due colpi ci fosse la stessa firma era chiaro agli inquirenti: le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri e dalla Squadra Mobile della Questura di Brescia, avevano messo in evidenza l’identico modus operandi: stessa arma in pugno - una Glock - e stessa tendenza all’uso della violenza, con i titolari delle attività colpiti e strattonati. Per arrivare ai tre presunti responsabili determinanti sono state determinanti le immagini della videosorveglianza delle attività prese di mira. Le telecamere a circuito chiuso hanno infatti ripreso i rapinatori nitidamente in volto, seppur camuffato da passamontagna in via Orzinuovi e da caschi integrali sotto i Portici, da dove poi si erano dati alla fuga a bordo di due monopattini elettrici modificati. Dal mercato nero di orologi e preziosi sarebbero poi arrivate agli inquirenti indicazioni determinanti per risalire agli esecutori materiali degli assalti.

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