QUATTRO PASSI SULL'ALTA VIA DELL'ADAMELLO

Nella Val Miller, a quota 2 mila 166 metri si trova il rifugio del CAI di Brescia Serafino Gnutti. E' fra le strutture più recenti del club bresciano: fu, infatti, inaugurato nel 1975 dopo un anno circa di lavoro per sistemare la struttura – utilizzata dall'Enel per ricoverare gli operai impegnati nella realizzazione della Diga del Miller e donata al Club Alpino Bresciano nel 1974. Il rifugio è dedicato alla memoria del sottotenente degli Alpini Medaglia d'oro Serafino Gnutti caduto in Albania nel 1941. Dal 1978 è stato gestito dalla signora Maria Domenica Madeo che nel 2013 ha ceduto il testimone al nipote Gianluca. Quest'anno la stagione è cominciata in sordina ma poi, complece il gran caldo e il bel tempo delle ultime settimane, è decisamente decollata con successo. Il rifugio ha una trentina di posti letto, nell'area esterna ci sono spazi attrezzati per il pic nic, il rifugio invernale con 4 posti letto è sempre aperto. Qui si arriva dalla Val Malga di Sonico con un paio d'ore di cammino e 600 metri di dislivello. Il rifugio Gnutti è sull'alta via dell'Adamello quindi da qui si sviluppano numerosi itinerari sia alpinistici che escursionistici alcuni dei quali adatti a tutti, altri riservati ad alpinisti esperti. Attraverso la via attrezzata Terzulli – al centro di diatribe in questa calda estate – si può raggiungere il Corno Miller e la Cima dell'Adamello. Da qui si raggiungono facilmente anche il rifugio Tonolini e Prudenzini. Il mese di agosto è quello in cui il rifugio vede il maggior numero di arrivi. Già dotato dal 2019 di un impianto di fitodepurazione da quest'anno il rifugio Gnutti è completamente autonomo anche dal punto di vista energetico grazie ad un impianto fotovoltaico e a batterie di acculo in grado di sostenere il fabbisogno della struttura anche con poco irraggiamento solare. Il progetto è stato realizzato grazie ad una convenzione fra CAI Brescia ed Enel Green Power ed ha miglirato la vita del rifugista e dei suo collaboratori.

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