IN MORTIROLO IL PASSAGGIO DEL TESTIMONE

"Non si tratta di vivere guardando solo al negativo, si deve vivere con soddisfazione e non con l'egoismo di oggi", scriveva così Bortolo Fioletti alla madre qualche giorno prima di essere ucciso in una di queste battaglie campali il primo maggio del 1945 in Mortirolo. Ecco perché questi monti sono diventati un museo a cielo aperto, ecco perché ogni anno le Fiamme Verdi tornano a far vivere questi luoghi, i luoghi dove è nata la nostra democrazia, dove è nata la nostra Costituzione. Non è una caso, quindi, la presenza, quest'anno in modo particolare di studenti ed insegnanti in Mortirolo, a tenere le orazioni ufficiali, perché tocca a loro oggi raccogliere questo testimone e farlo andare avanti. La presenza di Rosy Romelli, fra le partigiane più giovani d'Italia, ha segnato un passaggio testimone ideale fra l'ieri e l'oggi. La giornata in Mortirolo è stata scandita da numerosi momenti: dopo la Messa officiata dal cappellano delle Fiamme Verdi monsignor Tino Clementi ha preceduto gli interventi istituzionali e le orazioni ufficiali, quindi la deposizione della corona al cippo commemorativo delle vittime delle battaglie che si consumarono su queste montagne fra il febbraio e il maggio 1945

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