RIBELLI PER AMORE AL MORTIROLO
I ribelli per amore, come li ha definiti Teresio Olivelli, sono tornati sui monti della Valle Camonica per fare memoria. Come tradizione la prima domenica di settembre le Fiamme Verdi si sono ritrovate al Mortirolo per celebrare i caduti della Libertà. Le montagne di Monno erano un punto strategico nel secondo conflitto mondiale – per il rifornimento di uomini e mezzi fra Italia e Germania. Ecco perché qui si insediarono le formazioni partigiane. Il crinale che fa da confine tra Valle Camonica e Valtellina fu anche teatro di scontri armati fra i gruppi della fiame verdi e le milizie nazifasiste che non riuscirono a sfondare. Le battaglie più sanguinose nel 1945 fra il 22 e il 27 febbraio e fra aprile e maggio. Lo spiazzia dinnanzi alla chiesa di San Giacomo ha ospitato anche il raduno di quest'anno a ranghi ridotti a causa della pandemia. Sono comunque saliti in tanti, semplici cittadini, partigiani, autorità civili. Dopo la Messa celebrata dal cappellano delle Fiamme verdi, mons. Tino Clementi, i saluti istituzionali e all’orazione ufficiale, tenuta quest’anno da Fausta Gulberti. Questi luoghi sacri alla memoria inducono anche a guardare al futuro ed il futuro sono i giovani che stanno raccogliendo il testimone dai loro nonni che la resistenza l'hanno vissuta in prima persona. E lo ha ribadito anche il presidente delle fiamme verdi camune che la forte presenza di giovani e di cittadini signifca che i valori della resistenza non sono stati dimenticati. Qui già il 25 luglio 1945 si ritrovarono i primi partigiani protagonisti della liberazione. Erano giovani i partigiani, erano umani, avevano paura, ma credevano in quello che facevano. Bortolo Fioletti, uno dei tanti, aveva 19 anni quando il primo maggio del '44 scriveva alla mamma queste parole: "vedrai mamma che uomini forti saremo quando scendiamo, siamo qui per fede e per giustizia". Molti di loro non sono tornati a casa, molti ormai se ne sono andati avanti e affidato ai noi la loro memoria. Anche le istituzioni devono trarre insegnamenti da queste esprienze, come ha sottolineato il presidente della provincia di Brescia.
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