RITORNO SUI LUOGHI DELLA MEMORIA

Rosi Romelli, ai tempi la più giovane partigiana d'Italia è una delle poche testimoni dirette della Resistenza rimaste in vita. Era presente in occasione del raduno delle Fiamme Verdi nella conca del Mortirolo questa domenica 3 settembre. Questi monti, fra Valle Camonica e Valtellina, luoghi strategici per il rifornimento di uomini e mezzi fra Italia e Germania furono teatro delle uniche battaglie campali di tutta la guerra di Liberazione, scontri armati fra i gruppi della fiamme verdi e le milizie nazifasiste che non riuscirono a sfondare. Le battaglie più sanguinose nel 1945 fra il 22 e il 27 febbraio e fra aprile e maggio. Ecco perché queste montagna sono ancora oggi simbolo della Liberazione e della Resistenza e sono state scelte per ribadirne i valori. Ogni anno, la prima domenica di settembre vi si organizza il raduno delle Fiamme Verdi camune. Significative anche quest'anno le presenze e gli ospiti. Erano presenti numerosi amministratori, rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni. L'orazione ufficiale è stata affidata a Patrizia Caldinelli, nipote di don Giovanni Antonioli, nativo di Monno e parroco di Ponte di Legno durante la seconda guerra mondiale, attivo collaboratore delle Fiamme Verdi dell'Alta Valle Camonica. La conca del Mortirolo fa parte dell'Ecomuseo della Resistenza. Lo scorso anno durante il raduno venne siglato un accordo con gli uffici provinciali scolastici per diffondere nelle scuole la storia della Resisteza. Quest'anno sono state intolate le due panchine azzurre europee al comandante della fiamme verdi Lionello Levi Sandri e al presidente dell'Unione Europea David Sassoli. La missione dell'Ecomuseo è quella di divulgare i valori della Resistenza.

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