SUI SENTIERI DELLA LIBERTA'
Le montagne del Mortirolo erano un punto strategico nel secondo conflitto mondiale – per il rifornimento di uomini e mezzi fra Italia e Germania. Ecco perché qui si insediarono le formazioni partigiane. Quelle delle fiamme Verdi. Il criname che fa da confine tra Valle Camonica e Valtellina fa anche teatro di scontri armati frai gruppi della fiame verdi e le milizie nazifasiste che non riuscirono a sfondare. Le battaglie più sanguinose nel 1945 fra il 22 e il 27 febbraio e fra aprile e maggio. Oggi queste montagne sono ancora simbolo della Liberazione. E questa domenica si è tornati qui per fare memoria. Con le fiamme verdi di oggi, l'anpi, gli alpini, le autorità civili, ilitari e religiose, con chi crede ancora nei valori della Resitenza. Le fiamme verdi hanno organizzato la cerimonia che si è tenuta alla chiesetta di San Giacomo. A renderla particolarmente solenne la presenza – accanto a mons. Tino Clementi cappellano delle fiamme verdi – del vescovo di Brescia mont. Pierantonio Tremolada. L'orazione ufficiale dopo i saluti ed i discorsi è stata affidata al sindaco di Brescia Emilio Del Bono. La Resistenza, ha detto, non ci consegna solo la liberazione.
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