ARRESTI PER DROGA E FURTI

E’ accusato di aver rapinato l’ufficio postale Marcheno un 62enne italiano, pluripregiudicato, fermato nella notte di venerdì a Gardone Valtrompia dai carabinieri La rapina è avvenuta la mattina del 3 ottobre, quando un uomo con il volto parzialmente coperto da un cappuccio, è entrato nell’ufficio postale di Marcheno mostrando ai tre dipendenti presenti il calcio di una pistola infilata nella cintura dei pantaloni e si è fatto così consegnare il denaro presente nei cassetti, circa 600 euro, prima di fuggire a bordo di un’auto rubata a Sarezzo. Immediatamente allertati, i carabinieri della compagnia di Gardone si sono messi sulle tracce del mezzo individuandolo in Valle di Inzino. Qui è stata trovata l’auto abbandonata, con all’interno alcuni oggetti, tra cui un documento d’identità, che il rapinatore, nella fuga, ha dimenticato nel veicolo. E’ stato così facile per i carabinieri risalire al 62enne già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio. A casa sua i militari hanno trovato una pistola giocattolo, circa 450 euro e l’abbigliamento indossato durante la rapina. E’ emerso inoltre che l’uomo si era sottratto all’arresto alcuni giorni prima ed è stato quindi condotto in carcere. E’ stato denunciato per furto dai carabinieri del Radiomobile di Verolanuova invece a Leno, un marocchino 34enne colto sul fatto da un cittadino mentre rovistava in un’auto parcheggiata. I carabinieri allertati, sono giunti sul posto in pochi minuti e lo hanno denunciato in stato di libertà. Denunciato anche un 34enne italiano, con precedenti penali, che si aggirava nella zona industriale di Capriolo con l’intento, secondo i militari di Chiari che lo tenevano d’occhio, di cercare ditte da derubare. Fermato, è stato trovato in possesso di diversi attrezzi da scasso. E’ finito in manette per possesso di droga infine, un 52enne trovato dalla Polizia in possesso di circa 12 kg di cocaina. L’uomo è stato notato mentre, in un parcheggio, rovistava nel bagagliaio di una vettura. All’interno c’erano due borsoni con la droga suddivisa in 12 involucri termosaldati. La cocaina, se immessa sul mercato, avrebbe prodotto un profitto superiore a 1 milione di euro.

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