OPERAZIONE ANTI-CAMORRA: UN ARRESTO NEL BRESCIANO

Maxi operazione contro la camorra tra Castellammare di Stàbia, Pompei e Brescia. Nella notte tra domenica 9 e luned’ 10 luglio i Carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 18 indagati. A Gottolengo, in provincia di Brescia, è stato arrestato Vincenzo Cesarano, 62enne nato a Pompei che nella nostra provincia stava scontando gli arresti domiciliari in casa di un parente. Vincenzo Cesarano, detto “o mussone”, ritenuto tra i vertici del clan Cesarano di Castellammare di Stabia è finito in carcere insieme ad altre 13 persone (oltre a una persone per cui sono stati disposti i domiciliari), tutte accusate, a vario titolo, di associazione armata di tipo mafioso tentato omicidio, estorsione aggravata dal metodo mafioso, rapina aggravata, porto d’arma illegale, detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti. Secondo gli inquirenti, Vincenzo Cesarano organizzava e dirigeva il gruppo criminale, con «poteri di supremazia e indirizzo sugli affiliati, gestendo la cassa del clan impartendo le direttive strategiche», insieme a Luigi Belviso e Giovanni Cafiero, anche loro in carcere, che nell’associazione si sarebbero occupati del recupero dei crediti maturati dai vari imprenditori. Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castellammare di Stabia e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno avuto origine nel giugno 2020 a seguito della chiusura di una prima parte delle indagini, che aveva consentito di raccogliere gravi indizi di reità a carico di 16 indagati, accusati a vario titolo di aver dato vita ad un gruppo criminale originariamente incardinato nel clan Cesarano con finalità di estorsione ai danni di commercianti e imprenditori della zona di Castellammare di Stabia, avviando una florida attività di spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività investigativa è proseguita sugli aspetti associativi permettendo di raccogliere indizi sull’attuale operatività del clan di tipo mafioso. Un altro intervento a Sarezzo, nel bresciano, per i Carabinieri di Gardone Valtrompia che nella mattinata di domenica hanno arrestato in flagranza di reato un 23enne. Il giovane, con l’accusa di rapina aggravata, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, porto abusivo di arma in luogo pubblico e porto abusivo di oggetti atti ad offendere, avrebbe minacciato il titolare di un bar con una pistola per farsi consegnare il denaro in cassa. Un tentativo di rapina andato a vuoto per il 23enne che non è riuscito a scappare perché bloccato dallo stesso gestore del locale e da due avventori. Nella colluttazione il rapinatore ha esploso un colpo di pistola, che non ha ferito nessuno. Oltre all’arma il 23enne era munito di un coltello a serramanico, un tirapugni, due telefoni e due radio portatili.

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