SVENTATO COLPO DA 80 MILIONI DI EURO

Avrebbe fruttato 80 milioni di euro, soldi che sarebbero serviti a foraggiare loschi traffici – come l'acquisto di grandi quantità di droga – di clan e cosche mafiose il colpo al caveau di un istituto privato di vigilanza a Calcinato sventato questo venerdì grazie ad una maxi operazione dei reparti Anticrimine della Polizia di Stato, i poliziotti della Squadra Mobile di Brescia, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e l'intervento dei poliziotti del Nucleo Centrale Operativo di Sicurezza (i NOCS). Le indagini durate oltre cinque mesi sono state dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Brescia con il coordinamento investigativo della Procura Nazionale Antimafia. Il gruppo criminale, specializzato in assalto a furgoni blindati e caveau composto da 31 persone (per lo più di Cerignola), aveva pianificato l'assalto nei minimi dettagli, il colpo del secolo doveva essere messo a segno questo venerdì sera, non si aspettava certo il blitz delle forze dell'ordine scattato nel tardo pomeriggio con 300 uomini e mezzi speciali che hanno operato su tre obiettivi: un capannone nella zona industriale di Cazzago San Martino dove erano nascosti i mezzi rubati che sarebbero serviti per sfondare il caveau e trasportare i contanti e nei due covi di Gardone Valtrompia ed Ospitaletto da dove erano pronti a partire altri due gruppi d'assalto. I presunti rapinatori si sarebbero mossi verso Calcinato da questi luoghi comunicando con telefoni dedicati ed apparati radio. I presunti rapinatori, con precedenti penali, alcuni ritenuti collegati a clan del foggiano e cosche di n'drangheta, nei mesi scorsi avevano rubato circa venti auto, furgoni e camion che sarebbero stati dati alle fiamme per isolare l’area ed impedire l’intervento delle Forze di Polizia; la ruspa sequestrata insieme agli altri mezzi sarebbe invece servita per sfondare la parete blindata del caveau, che custodisce gli incassi raccolti dagli esercizi commerciali della zona. Gli sono piombati addosso 300 uomini della Polizia di Stato e dei Carabinieri che da oltre cinque mesi tenevano d'occhio il lavoro di organizzazione del colpo da parte del gruppo criminale. Gli investigatori monitoravano i movimenti degli arrestati dallo scorso ottobre, ed hanno seguito tutte le fasi della pianificazione del colpo, dai sopralluoghi ai viaggi dalla Puglia hanno effettuato intercettazioni telefoniche ed ambientali, si è potuta monitorare la cura maniacale degli aspetti logistici, tra cui il procacciamento degli alloggi per i sodali in trasferta in strutture ricettive che omettevano la comunicazione dei dati dei clienti, per evitare i consueti controlli della Questura. All’operazione hanno preso parte anche le Squadre Mobili di Foggia, Milano, Venezia, Padova, Monza, Bergamo, Reggio Emilia, Verona, Piacenza, Parma, Cremona e i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Brescia. Sono stati sequestrati anche 4 kalashnikov, 1 fucile a pompa, una mitraglietta UZI, una pistola (con svariate munizioni), 21 bottiglie Molotov e chiodi a quattro punte. Fra gli arrestati anche due guardie giurate “infedeli”, dipendenti dell’istituto di vigilanza obiettivo della rapina, accusati di aver svolto il ruolo di “basisti”, riferendo ai complici che – al momento del colpo – poteva giacere nel caveau una somma in contanti di circa 80 milioni di Euro. I reati contestati agli arrestati sono l’associazione a delinquere finalizzata a commettere il reato di rapina, il tentativo di rapina pluriaggravata, la detenzione di armi da guerra, la ricettazione dei mezzi rubati, con l’aggravante del metodo mafioso.

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