EVASIONE E SPACCIO, ARRESTI NEL BRESCIANO

Non era a casa, ma al bar. Così scontava i domiciliari l'uomo arrestato nel gennaio del 2017 in seguito ad una rapina. La scorsa mattina i carabinieri del Nucelo Operativo e Radiomobile della compagnia di Breno hanno bussato alla sua porta per un controllo e hanno verificato che l'uomo, 56 anni e pregiudicato, non era in casa. Lo hanno rintracciato poco dopo al bar dove si era recato per bere un caffè, in tutta tranquillità. Peccato che fosse agli arresti domiciliari, perché nel gennaio del 2017 aveva fatto irruzione nell'ufficio postale di Breno, con il volto coperto da passamontagna e con in pugno una pistola, poi risultata essere un'arma giocattolo. Grazie ala prontezza dell'impiegata e all'intervento immediato dai carabinieri, era stato arrestato prima di mettere a segno la rapina. Aveva ottenuto i domiciliari, ma visto che non li ha rispettati, ora è stato arrestato di nuovo e il giudice lo ha condannato a 8 mesi di reclusione. Altri arresti sono stati portati a termine nelle scorse dai carabinieri in provincia di Brescia. A Sabbio Chiese i carabinieri con l'aiuto dell’unità cinofila antidroga del Nucleo CC di Orio al Serio, hanno effettuato una perquisizione a casa di una coppia valsabbina e hanno trovato circa 300 grammi di marijuana, tre piante di canapa indiana, uno sminuzzatore  e una lampada per essiccatoio. In casa di un conoscente dei due spacciatori sono state trovate altre piante di canapa e cinque grammi di marijuana. I Carabinieri della Stazione di Manerbio hanno infine applicato la misura degli arresti domiciliari nei confronti di un 21enne marocchino al centro di una fitta rete di spaccio di hashish e marijuana tra i giovanissimi. Lo spaccio avveniva in luoghi di ritrovo come la piazza della chiesa, la piazza del cinema, il parco Comunale o il parcheggio del centro commerciale e sarebbero stati coinvolti circa una trentina di ragazzi tutti giovanissimi di circa vent’anni ma anche minorenni.

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