Cordoglio per Hélène De Prittwitz

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Amava la musica, soprattutto quella lirica e quella classica, il teatro, l’arte e amava darsi da fare per promuovere ogni forma nobile di spettacolo in grado di alleviare i cuori ed elevare gli animi. Francese ma di origini russe, Hélène De Prittwitz era nata a Parigi il 9 giugno del 1945, città dove aveva studiato economia, aveva lavorato presso varie società di auditing e si era avvicinata anche al mondo della politica. E’ a fianco del marito Romain ZaLeski che era giunta in Italia, contrapponendo alla vivacità della capitale francese, la quiete delle montagne dell’Altopiano del Sole a Borno. La sua passione per la musica l’ha spinta a sostenere con convinzione molte realtà culturali come l’École Normale de Musique, uno dei conservatori più importanti di Parigi, e molti progetti culturali, tra i quali la nascita dell’Accademia Arte e Vita dove vengono formati nell’arte giovani talenti e del Teatro delle Ali di Breno che porta in Valle Camonica spettacoli di fama internazionale che solitamente calcano i palchi dei teatri solo delle grandi città. Vicepresidente della Scala di Milano fino a diventarne presidente onorario, vice presidente della Fondazione Teatro Grande di Brescia, non dimenticava di rivolgere la sua attenzione anche ai progetti sociali come l’Operazione Mato Grosso, fondata dall’amico padre Ugo Censi. Il suo impegno sociale era valso ai conuigi Zaleski il conferimento del Premio Sandro Farisoglio e la cittadinanza onoraria di Borno e di Breno. In quelle occasioni Helene aveva ringraziato i territori che l’avevano accolta, che oggi sentono una grande vuoto in seguito alla sua scomparsa. “Con la morte di Hélène de Prittwitz – si legge sulle pagine social del Comune di Borno in queste ore - Borno perde un’amica, un’amante delle nostre montagne, una grande sostenitrice delle realtà associative che la animano. Bornese d’adozione, cittadina onoraria dal 2014, la signora Zaleski ha saputo entrare nel cuore di chi l’ha conosciuta. Disponibile ed appassionata, ha contribuito a realizzare tanti piccoli grandi sogni, a Borno e in tutta la Vallecamonica.” Cordoglio è stato espresso anche dal presidente della Provincia di Brescia Emanuele Moraschini: “Brescia” – afferma - “piange una persona che ha sempre dato energia, entusiasmo, grande passione e competenze allo sviluppo culturale della nostra città". La ricorda per la sua ironia e la sua solarità, la sindaca di Brescia Laura Castelletti: “Mi mancherà moltissimo” – ha affermato, a nome della giunta cittadina e dei bresciani, nel suo ruolo istituzionale ma anche in quello di amica - “non incontrarla a Teatro o per la città durante la Festa dell’Opera, che ha fortemente voluto e sostenuto. Da tempo Hélène De Prittwitz combatteva con una malattia che l’ha strappata all’amore dei suoi due figli, Wladimir e Konstantin, e del marito. La camera ardente è allestita presso la chiesetta di Sant’Antonio da Padova accanto alla Chiesa Parrocchiale di Borno, dove martedì alle 14.30 si svolgeranno i funerali.

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