Incisioni rupestri a tre mila metri di quota

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Si arricchisce di nuove pagine il libro a cielo aperto rappresentato dalle rocce incise della Lombardia. In Valfurva, nel Parco Nazionale dello Stelvio, ai piedi del ghiacciaio del Pizzo Tresero, a tre mila metri di altitudine, grazie ad una segnalazione dell’escursionista comasco Tommaso Malinverno nell’estate del 2017, sono state scoperte nuove incisioni rupestri risalenti alla media età del Bronzo, tra i 3.600 e i 3.200 anni fa. Inoltre vi è anche un nuovo ritrovamento paleontologico nel Parco delle Orobie Valtellinesi dove è stato portato alla luce un ecosistema fossilizzato 280 milioni di anni fa e risalente all'ultimo periodo dell'era paleozoica. Le recenti scoperte e gli studi archeologici connessi, sono stati presentati a Palazzo Lombardia. Le incisioni del Tresero, ennesima testimonianza della presenza fin da tempi immemori dell'uomo nelle terre di montagna, sono collocate sopra il Passo di Gavia, ad un’altitudine di tre mila metri e sono in stretto collegamento con i siti rupestri in Valtellina noti per ritrovamenti quali la Rupe Magna di Grosio, tra le rocce incise più estese delle Alpi, o le statue-stele rinvenute numerose nell’area di Teglio, e con il Sito Unesco n.94 della Valle Camonica. Le incisioni ai piedi del ghiaccio sono riemerse a seguito dello scioglimento del ghiaccio e testimoniano la presenza dell’uomo ad altitudini così elevate anche in tempi in tempi molto lontani. L’esito delle indagini archeologiche condotte dal 2022 in diversi siti a breve distanza dal Tresero, alla Malga dell’Alpe, alla Grotta Cameraccia e al Lago Nero, ha confermato che queste aree, oltre diecimila anni fa, furono percorse dai cacciatori mesolitici, che hanno lasciato le tracce di bivacchi e di postazioni per la caccia. Le incisioni, come mostrano le immagini concesse gratuitamente dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, sono su più rocce e potrebbero essere realizzate da mani diversi in periodi diversi. Potrebbero essere state cancallate in dell’erosione dello sfregamento del ghiacciaio ai piedi del quale potrebbe esserci stato una sorta di santuario di arte rupestre, una versione a piccola scala di quello riconosciuto fin dall’Ottocento sul Monte Bego, sulle Alpi Marittime, a oltre 2.000 metri di altitudine.

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