Disagi sempre più diffusi tra gli studenti
I problemi scolastici e i disagi interiori, ai quali si aggiungono i problemi in famiglia e nelle relazioni con i coetanei. Sono queste le problematiche più diffuse che gli psicologi hanno raccolto nel corso dell'anno scolastico 2023/2024 tra gli studenti di una trentina di istituti bergamaschi e che sono emerse nel report presentato nei giorni scorsi da ATS Bergamo in merito all'attività degli sportelli del Progetto di ascolto psicologico della Rete Scuole che Promuovono Salute. L’attività dei professionisti ha visto nell’ anno scolastico analizzato, una leggera flessione del numero di colloqui; tuttavia, è incrementata rispetto agli anni precedenti la media dei colloqui per studente, circa tre per ognuno. In tutto sono stati circa poco meno di un migliaio i giovani tra i 15 e i 16 anni che si sono rivolti agli psicologi messi a disposizione dalle scuole, più della metà ragazze. Ad interfacciarsi con gli psicologi ci sono stati anche studenti più grandi, tra di loro è emersa però una maggiore tendenza a richiedere più frequentemente i colloqui. Le problematiche che sono emerse per la stragrande maggioranza degli studenti riguardano il contesto scolastico e la sensazione di disagio interiore (circa il 18%), seguite dai problemi familiari e nelle relazioni con i coetanei. Da segnalare e monitorare il 5,51% delle richieste d'aiuto relative a problematiche di particolare maggiore gravità (disturbi alimentari, agiti autolesionistici, maltrattamento/abuso, abuso e dipendenza comprese dipendenze comportamentali). Nella maggior parte dei casi (circa il 72%), le consultazioni si sono concluse con il chiarimento del problema e con una risposta adeguata alla richiesta di informazioni. Poco più di un centinaio di studenti ha invece richiesto l'invio ad altri Servizi attivi sul Territorio, il 7% degli studenti ha interrotto il percorso, mentre quasi il 6% ha richiesto l'intervento delle famiglie. Quest'ultimo caso in particolare è una tendenza che è cresciuta lievemente negli ultimi due anni, ciò potrebbe evidenziare una maggiore disponibilità sia da parte degli studenti che degli psicologi a coinvolgere i familiari. Lo psicologo potrebbe inoltre essere visto come mediatore di eventuali conflitti o criticità tra le mura domestiche “L’attività degli sportelli di ascolto è fondamentale - ha sottolineato il direttore della Struttura Complessa Promozione della Salute, Luca Biffi - consente di trattare precocemente situazioni di difficoltà, riducendo il rischio di una loro patologizzazione".
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