Ottavia operata al Papa Giovanni

Più di 12 mila e 300 interventi nel 2023; i 7 mila tecnici volontari del Soccorso Alpino hanno dedicato lo scorso anno oltre 200 mila ore ad operazioni di soccorso. Cadute e scivolate, ma anche l'impreparazione ad affrontare certi itinerari ed attività sono fra le cause più frequenti di incidenti, estate ed inverno. Più volte la macchina del soccorso alpino, supportata dagli enti dello Stato si mette in moto, anche per sprovveduti che affrontano la montagna non attrezzati in modo adeguato e non preparati a sufficienza. Forse sono stati proprio questi a commentare in modo inopportuno lo spiegamento di forze necessario e giusto per salvare Ottavia Piana dagli abissi di Bueno Fonteno dove è rimasta intrappolata a causa di un incidente mentre esplorava nell'ambito di un importante progetto scientifico nuove cavità dell'immensa area ipogeo a cavallo fra il lago di Edine e il lago d'Iseo. I vigili del fuoco del comando provinciale di Brescia hanno lavorato per oltre una settimana per tentare di salvare la vita a Full un setter finito in una cavità sui monti di Sulzano. La mission dei soccorritori è aiutare chi è in difficoltà, siano essi persone o animali. E allora a Fonteno è stato fatto ciò che viene fatto ogni giorno, è chiaro che uno spiegamento come quello visto in questi giorni ha destato clamore mediatico, ma il lavoro del soccorso alpino è costante, lo dicono i dati e riguarda escursionisti piuttosto che cercatori di funghi in difficoltà, persone disperse nei boschi o in montagna. Ed è grazie al lavoro corale e ininterrotto per quattro giorni che Ottavia Piana, una speleologa seria e attenta ha potuto rivedere la luce. Ora la ragazza è ricoverata all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo in terapia intensiva. E' stata sottoposta in queste ora ad un intervento chirurgico per stabilizzare le fratture più gravi. E' vigile e cosciente ed ha ringraziato chi l'ha salvata e chi la sta curando. Ora ha bisogno anche di riposare.

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