PROFUGHI, I COMUNI DEVONO DECIDERE
Non sappiamo dove metterli, non abbiamo posti, appartamenti liberi di comune e nemmeno i privati hanno dato la loro disponibilità. Commenta così il sindaco di Berzo Inferiore, la richiesta della Prefettura di Brescia di accogliere 7 richiedenti asilo, come previsto dal piano di ripartizione delle quote. Non si tratta solo di non condividere la gestione di problema da parte dello Stato, che lo scarica sui sindaci, secondo i primi cittadini di Berzo, Bienno e Piancogno, ma si tratta anche dell'assenza di posti liberi. Questo venerdì ai sindaci camuni è stata recapitata una nuova lettera che li invita ad aderire alla convenzione che la Comunità Montana intende rinnovare come l'anno scorso, impegnandosi a ripartire le quote tra i comuni che vogliono apririe le porte. Sono due anni che rispondiamo che non abbiamo posto e sono due anni che le lettere continuano ad arrivare - commenta Ruggero Bontempi. Anche la parrocchia non ha trovato persone disponibili all'accoglienza. Ferma anche la posizione di Bienno oltre a quello di Piancogno. La maggiorar parte dei sindaci della Valle Camonica sono invece della filosofia mal comune mezzo gaudio, ovvero di fare squadra per ripartire la quota tra tutto il territorio, rispondendo sì al Prefetto, così da gestire l'accoglienza in base ai posti trovati dai sindaci e uscire dai bandi della Prefettura, tarsformaziono i Centri di Accoglienza Strordinaria, ovvero gli appartamenti di privati gestit da cooperativa, in Sprar gestiti da Kpax con l'accoglienza diffusa, ottenendo la clausola di salvaguardia ed impiegando i richiedenti asilo in lavori socialmente utili. La comunità Montana a breve rinnoverà la convenzione siglata l'anno scorso e si prepara a trattare sul numero di richiedenti asilo da accogliere. Sono 3000 in provincia di Brescia i richiedenti asilo e ne mancano ancora 624 per rispettare il piano nazionale di ripartizione.
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