16 ANNI PER TULLIO LANFRANCHI

Condanna confermata anche in appello per Tullio Lanfranchi accusato dell'omicidio della moglie Gloria Trematerra avvenuto il 17 aprile di due anni fa a Niardo. L'uomo, originario di Erbanno di Darfo, si è presentato questo venerdì davanti alla Corte d’assise di Brescia per il processo d'appello dove la sua condanna a 16 inflitta, inflita già nel primo grado di giudizio è stata confermata. Tullio Lanfranchi è accusato anche del tentato omicidio della figlia, che era intervenuta per difendere la madre dai fendenti con cui Tullio la stava colpendo. Nell’udienza di ieri la pubblica accusa aveva però chiesto la riqualificazione del reato di tentato omicidio in quello di lesioni e la riduzione della pena a 15 anni di carcere. Richiesta che sposava in pieno la ricostruzione della difesa di Lanfranchi, rappresentata dall’avvocato Tatiana Bodei e dell'avvocato di parte civile Gianbattista Scalvi. I giudici invece hanno confermato la condanna a 16 anni. I rapporti tra Tullio Lanfranchi e Gloria Trematerra da tempo erano diventati molto difficili, al punto che Gloria e la figlia Alice erano andate a vivere in un appartamentino di Breno, su consiglio di assistenti sociali e degli stessi carabinieri, ai quali evidentemente il pericolo che la donna correva era noto, al punto che le avevano fortemente raccomandato di non accettare mai da sola un appuntamento con il marito. Quella terribile sera Gloria aveva accompagnato Alice in auto sotto casa, perché la ragazza doveva ritirare degli effetti personali: ma il padre la trattenne in ostaggio fino a che Gloria non fosse salita da lui. In pochi minuti la tragedia: Gloria, accoltellata a morte in un lago di sangue, la figlia che riesce a scappare e chiedere aiuto, l'arrivo dei soccorsi l'arresto immediato dell'uomo. Nel processo di primo grado Tullio Lanfranchi, su richiesta dell’avvocato Bodei, è stato sottoposto a perizia psichiatrica che ha confermato il vizio parziale di mente dell’imputato già emerso dalla consulenza della difesa.

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