PAROLA FINE AL CASO GHISBY

Sembra ci sia la parola fine nelle indagini sulla morte del gatto Ghisby, trovato scuoiato vivo dalla sua padrona alla Beata di Piancamuno lunedì 27 febbraio: non sarebbe stato vittima di una violenza volontaria, ma di un incidente con il motore di un'auto in cui aveva cercato riparo dal freddo. Ghisby sarebbe morto così. Questa la versione più realistica secondo le ultime indagini dei carabinieri, che smentisce tutto quanto raccontato fino ad oggi. La svolta nelle indagini c'è stata quando in un'officina di Piancamuno un meccanico avrebbe trovato parte della pelle di un gatto rimasta incollata all'albero di trasmissione di un'automobile. E quella pelle potrebbe essere quella di Ghisby, ritrovato agonizzante dalla sua padrona fuori dalla porta di casa. Il gatto venne subito soppresso dal veterinario, che decise di porre fine alle sue atroci sofferenze. Il caso era scoppiato in Vallecamonica e quindi in Italia; alla Beata c'era stata anche una manifestazione animalista di protesta per l'accaduto. Ma l'ultima rivelazione porta alla conclusione che per il gatto Ghisby si è trattato di un incidente: si sarebbe infatti intrufolato nel vano motore, per ripararsi dal gelido inverno, come spesso fanno i suoi simili. Non si sarebbe accorto dell'arrivo del padrone dell'auto che nel frattempo era stata messa in moto. Ha certamente cercato di liberarsi dagli ingranaggi, rimanendo però scuoiato. Ora il Sindaco di Piancamuno, Giorgio Ramazzini, affida ad una nota stampa ufficiale il pensiero della sua amministrazione, auspicando che l'emergere della verità possa finalmente contribuire a far recuperare a tutti serenità e ristabilire lo spirito di concordia e fiducia tra le persone. Il Comune, continua la nota del Sindaco, aveva stigmatizzato comportamenti violenti contro l'animale, ma aveva censurato anche violenze verbali e insulti contro un'intera comunità. Il primo cittadino conclude la sua nota invitando ad evitare in futuro facili strumentalizzazioni ed ogni forma di intolleranza. Ma intanto, sui social, appaiono qua e là affermazioni ancora molto dure che rigettano l'ultima versione dei fatti.

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