AUTO NEL SEBINO, ANALISI IN CORSO

Omicidio e occultamento di cadavere. E' questa l'ipotesi di accusa a carico di ignoti del fascicolo aperto dalla Procura che indaga sulla scomparsa di Rosario Tilotta. Il ritrovamento del cadavere intrappolato per 15 anni nell'auto ad 80 metri di profondità nel lago d'Iseo, apre infatti nuovi scenari: è evidente che l'uomo non se ne era andato di sua spontanea volontà, come tutti pensavano. Potrebbe essere finito nel lago in seguito ad un malore o un incidente, oppure potrebbe essersi trattata di un suicidio, ma il fatto che nessuno abbia visto o segnalato nulla è sospetto e il punto in cui è stata trovata l'auto, nelle acque antistanti Tavernola, luogo dove sono stati fatti sparire in passato altri corpi vittime di reato, spinge il procuratore aggiunto Cristina Rota e il pm Giancarlo Mancusi ad indagare. Le indagini sono affidate da una parte all'istituto di medicina legale di Milano che dovrà accertare che il dna del cadavere corrisponda con quello di Tilotta e dovrà accertare le cause della morte (l’autopsia verrà effettuata presumibilmente nei primi giorni della prossima settimana dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo) e dall'altra parte ai carabinieri con il Nucleo Investigativo cui è affidata l'analisi della Ford Fiesta e della carrozzeria, che risulta ammaccata e che ha la parte anteriore distrutta, per capire se i danni coincidono con quelli di un'incidente. L'auto rimane custodita nella carrozzeria Soardi di Costa Volpino dove sono stati condotti i primi rilievi. Nel frattempo il comandante provinciale dei carabinieri il Colonnello Paolo Storoni è al lavoro per chiarire le circostanze delle scomparsa del 59enne, che nel 2004 era sposato con una donna albanese che presentò denuncia ai carabinieri a distanza di due settimane dalla scomparsa del marito che pare frequentasse giri di droga e prostituzione. La donna, che nel 2007 se ne era andata dall'Italia, è stata rintracciata in Albania e si è resa disponibile a collaborare con i carabinieri. Che si tratti di un incidente oppure no, il lago d'Iseo dimostra di custodire ancora troppi misteri ed è per questo che le forze dell'ordine hanno in queste ore deciso di procedere ad una mappatura delle profondità del Sebino, per riportare in superficie tutto ciò che non dovrebbe trovarsi nel lago e che ci è stato gettato.

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