TEMU': LA PAROLA PASSA ALLA SCIENZA

Le domande sul tavolo della procura di Brescia sono tante. La prima, anche se tutti sono conviti che si tratti proprio di Laura Ziliani, dell'ex vigilessa del paese scomparsa tre mesi fa, riguarda l'identità del cadavere della donna trovato domenica mattina da una famigliola lungo la pista ciclabile fra Temù e Vione. La parola ora passa alla scienza. Sarà il DNA a dirci di chi è quel cadavere. Il prelievo sarà effettuato durante l'autopsia, presumibilmente questo giovedì. Il corpo, in avanzato stato di decomposizione, quindi irriconoscibile, si trova ora al dipartimento di medicina legale degli spedali civili di Brescia. Il procuratore Franco Prete e il pm che segue il caso, Katy Bressanelli, hanno affidato all'equipe del dott. Andrea Verzelletti gli accertamenti attraverso i quali arriveranno le risposte che si cercano: chi è questa donna, quando è morta, come e perché, dove è stata fino al momento del ritrovamento. Agli accertamenti irripetibili presenzieranno anche i periti nominati dalla famiglia, due figlie della donna e il fidanzato della maggiore sono iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo ed occultamento di cadavere. Ma la prima risposta che deve arrivare è appunto quella che tutti aspettano e cioé il DNA deve dire se quella donna è Laura Ziliani. Di lei, della 55enne ex vigilessa di Temù dipendente del comune di Roncadelle che era tornata a Brescia dopo la morte del marito nel 2012, si perdono le tracce l'8 maggio scorso. Presumibilmente la donna sarebbe uscita per un'escursione dimenticando il GPS e perdendo il cellulare nella cantina dell'abitazione di Temù. Quella stessa mattina una delle figlie lancia l'allarme per il mancato rientro della madre con cui avrebbe avuto un appuntamento a metà mattina. Partono le ricerche. Centinaia di uomini, con tutti i mezzi a disposizione la cercano in lungo e in largo, di Laura nessuna traccia. Sospese le ricerche continuano però le indagini a cura della procura di Brescia affifdate ai carabinieri della compagnia di Breno coordinati dal capitano Filiberto Rosano che ha sempre mantenuto sul caso riserbo strettissimo. Le indagini si fanno con calma, si arriverà a capo del giallo, ma non da un giorno all'altro, tutte le domande in attesa avranno risposte, risposte che arriveranno a questo punto dalla scienza. Non resta che aspettare cercando anche di rispettare il dolore di una famiglia che dopo aver perso un congiunto in questi giorni sta aspettando di sapere se la più tragica delle notizie è vera.

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