NUOVE INDAGINI NEL SEBINO

Alla ricerca dei gialli del Sebino. Potrebbero cominciare a breve i lavori per la mappatura dei misteri del Lago d'Iseo. Nasce tutto dal caso Tilotta, quello che ha tenuto alta la tensione delle cronache la scorsa settimana e di cui si sentirà presumibilmente ancora parlare per giorni. Corre di pari passo con le indagini che dovrebbero portare alla soluzione del giallo di Tavernola, l'idea di riportare a galla altri misteri. E' venuta al colonnello Paolo Storoni comandante provinciale dei carabinieri di Bergamo che sulle sponde del lago d'Iseo ha passato giorni ed ha avuto modo di parlare con i sub che hanno riportato a galla il mistero di Tilotta ma anche con tanti altri appassionati di immersioni che sanno bene cosa c'è in fondo a queste acque. Certamente molte altre auto. Il colonnello Storoni non esclude che vi possano essere altri cadaveri, ma pare che vi siano anche reperti bellici che potrebbero rappresentare un pericolo proprio per gli appassionati di immersioni lacustri. E forse scorie e rifiuti. Insomma un mondo tutto da scoprire. E' probabile che le operazioni innanzitutto per capire che cosa via sia effettivamente in fondo al lago comincino a breve. Al lavoro ci saranno senza dubbio i carabinieri con gli esperti subacquei che arrivano da Genova e che già 15 anni fa – supportati dagli uomini del gruppo soccorso Sebino che ha operato attivamente anche in questi giorni – ai tempi del caso dei coniugi Moreni immersero Pluto per recuperare l'auto e i corpi dei due bresciani. Pare intanto che la raccolta informazioni sia però già cominciata attraverso le testimonianze di chi frequenta queste acque. Non è escluso che sulle acque del Sebino tornino anche gli uomini della marina militare che hanno effettuato le operazioni di individuazione e di recupero dell'auto di Rosario Tilotta e del corpo che vi era custodito dentro da 15 anni. Potrebbero lavorare in posto anche i carabinieri forestali – loro è, infatti, la competenza in materia di reati ambientali. La parte bergamasca del Sebino è la zona più profonda del lago d'Iseo, qui si scende fino ed oltre i 250 metri. Sono 28 i chilometri di sponda fra Sarnico e Costa Volpino. E proprio in occasione del recupero del turista olandese annegato lo scorso mese si era notato che le acque del lago nascondono ancora parecchi segreti. Neanche a farlo appposta qualche settimane dopo il ritrovamento della ford fiesta di Rosario Tilotta scomparso 15 anni fa da Scanzorosciate quando aveva 59 anni. In attesa che gli esami del DNA confermino – come si sospetta – che il corpo a bordo dell'auto è propro quello del suo proprietario, lunedì due anatomopatologhe di fama come Cristina Cattaneo e Deborah Mazzarelli eseguiranno l'autopsia. Il corpo dopo il recupero è stato trasferito alla medica legale di Milano. I carabinieri, intanto proseguono le indagini sull'auto che è stata recuperata dalla carrozzeria Soardi di Costa Volpino dove si trova presso il deposito giudiziario. Il nodo da sciogliere, oltre a confermare che il corpo recuperato dal lago è quello di Tilotta, è quello di capire come e perché quell'auto e quel corpo siano finiti nelle acque del Sebino a Tavernola. Omicidio, suicidio, incidente? Forse la verità sul caso non è molto lontana.

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