L'AUTO E' RIEMERSA DAL LAGO

La Ford Fiesta con all'interno il cadavere di quello che si pensa sia Rosario Tilotta, 59enne di Cavernago scomparso nel 2004 da Scanzorosciate, è stata recuperata questo giovedì poco dopo le 21.00 nelle acque del lago d'Iseo a Tavernola. Per riportare in superficie il mezzo, che per 15 anni ha custodito all'interno un cadavere, ci sono volute quasi 14 ore di lavoro da parte della Marina Militare giunta da La Spezia con i palombari e le attrezzature specializzate. L'auto che poggiava su una roccia a circa 80 metri di profondità nelle acque antistanti la strada rivierasca, dopo anni trascorsi nelle profondità del Sebino, nascosta nel buio, è riemersa sotto la luce dei fari e dei riflettori. Per recuperarla la Marina Militare ha impiegato uomini e mezzi specializzati: sub, palombari e attrezzature per operare in profondità. Dopo i sopralluoghi dei giorni precedenti, con i robot subacquei e i sub della Marina Militare, le operazioni di recupero sono iniziate questo giovedì mattina intorno alle 07.30 e si sono protratte fino a sera. Si sono rivelate lunghe e complesse e hanno richiesto l'impiego di molti uomini e mezzi in supporto alla Marina Militare e ai carabinieri: presenti i volontari della Cri Leonardo Bonzi, i carabinieri in congedo di Grumello del Monte, la Guardia costiera ausiliaria con base a Sarnico, la motovedetta dei carabinieri. Il lago prima è stato esplorato in profondità con i grossi scafandri, poi si sono svolti nuovi sopralluoghi per capire come imbragare e riportare in superficie l'auto tenendo conto delle condizioni del fondale, della pressione che comporta lavorare a quelle profondità e della necessità di non spostare e compromettere i resti del corpo all'interno. A seguire passo dopo passo le operazioni di recupero dell'auto nel lago, anche il procuratore capo di Bergamo Maria Cristina Rota e il pm Giancarlo Mancusi titolare delle indagini affidate ai carabinieri del comando provinciale di Bergamo guidati dal colonnello Paolo Storoni. Intorno alle 17.30 la ditta Ziliani con la chiatta e il rimorchiatore ha raggiunto il punto delle operazioni che si sono protratte fino al sopraggiungere del buio. Intorno alle 21.30 il recupero, le prime verifiche, la consegna dell'auto portata con un carro attrezzi del soccorso stradale Soardi a Costa Volpino mentre il cadavere, che si trovava sui sedili posteriori della vettura, è stato estratto dall’abitacolo, alla presenza della patologa Deborah Mazzarrelli, ed è stato affidato all’impresa di pompe funebri dei fratelli Ruggeri di Sarnico per essere portato al laboratorio di antropologia e odontologia forense «Labanof» di Milano dove sarà sottoposto all'autopsia e all'esame del dna affidata all'anatomopatologo Cristina Cattaneo, già medico legale del caso Yara.

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