UN CASO CHE RIEMERGE DOPO 15 ANNI

L'auto è ad un centinaio di metri dalla riva. Poggia su della roccia a circa 80 metri di profondità. All'interno sì, c'è uno scheletro. Si tratta di una Fiat Panda e targa e modello coincidono con l'auto in uso a Rosario Tilotta, 59enne scomparso misteriosamente nel 2004 da Scanzorosciate. Sono queste le informazioni che i carabinieri del comando provinciale di Bergamo guidati dal comandante, il colonnello Paolo Storoni, insieme ai carabinieri della compagnia di Clusone, hanno acquisito questo lunedì mattina grazie alle immagini girate dal robot subacqueo Siro dei sub della Marina Militare di La Spezia. Le immagini ora verranno visionate dal pm Giancarlo Mancusi che disporrà nelle prossime ore il recupero del mezzo. La speranza è che l'auto e il cadavere possano contenere indizi utili a risolvere il caso della scomparsa del 59enne nato in Tunisia da padre siciliano e madre Toscano e trasferitosi al nord negli anni '60. Viveva a Scanzorosciate con la moglie tunisina più giovane di 22 anni e un giorno, nel 2004, proprio dopo aver preso 20 milioni, la sua parte di eredità, è scomparso nel nulla. In molti pensavano che avesse preso i soldi e se ne fosse andato. Altri ipotizzavano una brutta fine legata a cattive frequentazioni. Per 15 anni nessun indizio e il caso poteva anche rimanere inabissato per sempre se due sub non si fossero imbattuti casualmente nel relitto. Il ritrovamento dell'auto di Rosario Tilotta e di quello che molto probabilmente è il suo cadavere escludono l'ipotesi dell'allontanamento volontario e apre a nuovi interrogativi. L'uomo è finito nel lago con la sua auto in seguito ad un malore o un incidente? Oppure qualcuno ha cercato di farlo sparire seppellendolo nelle profondità buie del lago d'Iseo? Non sarebbe la prima volta. E perché la denuncia di scomparsa venne presentata dalla moglie dell'uomo, tunisina e di 22 anni più giovane di lui, sono qualche settimana dopo la scomparsa? Per rispondere a queste domande fondamentale sarà anche rintracciare la donna che un anno dopo la scomparsa del marito, nel 2005 ha avuto un figlio e nel 2006 è tornata in Albania. Nessuno da allora la avrebbe più vista. Il consolato e le forze di polizia albanesi sono sulle sue tracce e i carabinieri cercano di arrivare a lei anche attraverso le banche dati Inps, perché la donna dovrebbe ancora ricevere la pensione del marito.

Commenti

Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!

Lascia un commento

* Tutti i campi contrassegnati sono obbligatori