ALTA L'ATTENZIONE SU PIARIO

Il punto nascita di Piario resterà aperto, è la convinzione di tutti, «ma bisogna tenere alta l’attenzione sugli anni a venire, perché il rischio è sempre alto». Questo il pensiero comune manifestato negli interventi che si sono susseguiti all’auditorium delle scuole elementari di Clusone, nel corso dell’incontro-dibattito proposto da Pd dell’alta valle, Sinistra Italiana, Cgil Bergamo e 10 liste civiche di centrosinistra della Valle Seriana, moderato da Gino Gelmi. Sul punto nascita, introdotto da Vera Pedrana, consigliere comunale a Villa d’Ogna con numeri che dimostrano l’attaccamento dell’alta valle al centro di Piario, si è soffermato Claudio Crescini, vicesegretario nazionale dell’Associazione ginecologi e ostetrici italiani. «Tre i motivi per cui possono esser chiusi – ha detto –. Primo, il timore che il punto nascita non sia sicuro, ma quando si inizia a dir questo le nascite automaticamente crollano. Il secondo motivo è il problema di reclutamento del personale. Terzo motivo è di tipo economico». Per ovviare al primo motivo però «ci sono strategie che possono essere attivate» ha aggiunto accennando alla rotazione del personale, tema tra l’altro proposto nel documento che è ora all’esame del Tavolo nascite al ministero della Salute, che deve decidere se concedere o meno la deroga alla chiusura, nonostante a Piario si registrino meno di 500 parti l’anno. « Proponiamo anche di potenziare la formazione sui simulatori – ha aggiunto Crescini – soprattutto nei punti nascita dove le complicanze sono rare. Il fatto della sicurezza quindi è affrontabile. Il problema reale probabilmente è solo economico, ma questo è difficile dirlo».

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