TRESCORE CHIEDE SICUREZZA

Lascia sgomenti la disinvoltura con cui i duellanti si affrontano, incuranti delle telecamere, della gente che passa, del rischio che qualcuno rimanga sull’asfalto. Due feriti, 4 arresti, 10 indagati La rissa con sparatoria di martedì pomeriggio in piazza Pertini a Trescore tra due gruppi rom - i Nicolini da una parte, gli Horvat-Orvati dall’altra, presenta una lunga scia di interrogativi. In manette sono finiti 2 fratelli di 33 e 24 anni, la loro madre, 50 anni, e un,comasco di Vertemate con Minoprio, assoldato per un centinaio di euro per dar man forte al clan e finito in ospedale con una prognosi di 30 giorni. Un altro picchiatore «mercenario», un marocchino, anche lui reclutato è stato denunciato a piede libero. Rissa aggravata, lesioni aggravate, porto abusivo di arma da fuoco e di oggetti atti a offendere sono i reati contestati a vario titolo ai 4 arrestati e alla decina di indagati. L’attenzione resta puntata sul tema sicurezza. Istituzioni e cittadini chiedono un confronto aperto. L’appello è indirizzato anche a una riunione straordinaria del Consiglio per un piano di sicurezza, essendo che a Trescore ultimamente la criminalità la sta facendo da padrone. L’agguato tra rom ha suscitato tanto clamore anche perchè si è consumato in pieno centro e in pieno giorno, nella piazza del mercato del paese che solitamente è molto affollata. Soprattutto il martedì, giorno del mercato settimanale. I commercianti avevano da poco abbandonato l’ampio parcheggio quando si è scatenata la furia. «È stato un brutto momento - ricorda il sindaco, Donatella Colombi - la preoccupazione è salita alle stelle quando ho saputo quello che era successo. Non è certo microcriminalità questa. C’è stata paura anche perché la piazza è un luogo attraversato da centinaia di persone. Il terrore era che fosse successo qualcosa di irreparabile».

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