AUTOPSIA SUI CORPI DEI DUE BELGI

Nella giornata odierna il magistrato ha predisposto l'autopsia sui corpi dei due turisti belgi che si sono schiantati con il loro ultraleggero lunedì nel primo pomeriggio in Valmalga di Sonico. Trascorsa mezz'ora dall'ultimo contatto radio, avvenuto alle 12.32, l'Aeronautica militare ha lanciato l'allerta con avviso di attenzione alla Protezione Civile di Brescia, Bergamo e Sondrio. L'aereo, infatti, era decollato da Samolaco in Val Chiavenna, dopo che i due belgi, con altri due amici di un altro aereo, avevano trascorso la notte nella club house dell'aviosuperficie: l'intenzione era quella di raggiungere un'aviosuperficie sul Garda, effettuarvi una sosta e quindi ripartire per Asti. Le ricerche nella giornata di martedì avevano visti impegnati l'elicottero della Guardia di Finanza e quello dell'Aeronautica militare. Dopo una triangolazione effettuata con la Protezione civile di Sonico le ricerche si sono concentrate in un terreno impervio tra il Pian della Regina versante di Cevo e versante della Val Malga di Sonico dove in effetti il relitto è stato individuato attorno alle 17.00 di martedì 20 giugno. Il triste e delicato compito di recuperare i resti dei due sfortunati piloti è toccato agli uomini del Soccorso Alpino della quinta delegazione bresciana, stazione di Edolo, intervenuti sul posto con il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Edolo, i carabinieri di Breno al comando del Maggiore Salvatore Malvaso ed i vigili del fuoco di Edolo. Con l'elicottero del 118 di Sondrio, dopo aver lavorato a lungo per estrarre i resti dalla carlinga accartocciata del piccolo aereo, le salme dei due sfortunati turisti sono state trasportate alla base operativa di Edolo e quindi all'obitorio del locale ospedale a disposizione dell'autorità giudiziaria. Si tratta di Yvan Remory di 51 anni e di anni e di Win Jonker Ytees di 48 anni, i cui famigliari hanno affidato ad una agenzia le pratiche per il rimpatrio, che dovrebbe essere organizzato per i prossimi giorni. Nel frattempo, mentre il magistrato ha aperto un’inchiesta, sequestrando i resti del velivolo, l’Agenzia nazionale sicurezza del volo non ha ritenuto opportuno avviare l’indagine interna, visto che le cause dell’incidente sarebbero da imputare a un errore del pilota e non a un guasto dell’ultraleggero, di proprietà di un amico dei due turisti belgi. La traccia GPS del volo da Samolaco al Garda veronese, dove intendevano recarsi, passa diretta sopra il Pian della Regina: evidentemente non avevano calcolato le valli alpine ed i venti freddi di caduta che non hanno consentito al velivolo di superare le montagne della Val Malga.

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