SERRE DI MARIJUANA IN CASA

Nelle due serre, allestite in due abitazioni di Pisogne e Piancamuno non mancava proprio niente: erano coibentate, attrezzate con luci, riscaldamento, umidificazione e le piante di marijuana entro pochi giorni sarebbe state pronte per l'essicazione e quindi per essere triturate, lavorate e immesse sul mercato. A rovinare i piani di due camuni, un 45enne di Pisogne ed una 47enne di Piancamuno, ci hanno pensato i carabinieri di Darfo e Pisogne che, nell'ambito di un servizio mirato a contrastare la produzione e lo spaccio di stupefacenti, dopo serrati controlli e verifiche, hanno fatto irruzione nelle abitazioni dei due dove hanno trovato due serre coibentate dove venivano coltivao 50 piante di marijuana già in inflorescenza pronte per essere raccolte. Nell'abitazione dei due anche tutto l'occorrente per lavorare la sostanza. L'operazione è scattata alle prime luci dell'alba di giovedì 3 agosto. Ai polsi dei due sono immediatamente scattate le manette. Sottoposti a rito direttissimo, come previsto dalla legge, l'autorità giudiziarie ne ha convalidato il fermo rinviando il processo al prossimo 25 ottobre. Dalla Valle Camonica a Salò dove nei guai sono finiti due uomini, uno arrestato e l'altro denunciato, per truffa. Si tratta di un 48enne campano e del suo complice 60enne. Il primo era la mente ed il braccio della banda, il secondo solo l'autista. Mentre il 48enne, infatti, entrava nelle tabaccherie facendosi ricaricare una carta prepagata senza corrispondore il necessario perché con la scusa di prendere la moneta in auto se la filava con il complice, dopo aver messo a segno un colpo presso una tabacchieria di Gardone Riviera – con la stessa modalità di un colpo a Manerba poco prima – sono stati intercettati da una puttuglia della Radiomobile di Salò che è stata allertata dal tabaccaio truffato che con grande prontezza ha segnalato l'auto e descritto il truffatore. Fermata l'auto i carabinieri vi hanno trovato mille euro i contanti. Il 60enne è stato denunciato, mentre il 48enne è finito in manette: comparso davanti al guidice per il rito direttissimo per lui è stato disposto l’obbligo di dimora in un comune dell’hinterland napoletano.

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