COMMERCIO E TURISMO A DOPPIO BINARIO

Meno commercio tradizionale, più ristorazione e turismo. La grande recessione – scoppiata a fine agosto di dieci anni fa – ha trasformato profondamente il volto delle nostre città, modificando la composizione delle attività urbane e scambiando le vetrine dei negozi con pub, bar, ristoranti e attività turistiche. Dal 2007 a oggi, infatti, sono scomparse oltre 2000 imprese del commercio in sede fissa, il 13,5% del totale. Attività che sono state parzialmente ‘sostituite’ da pubblici esercizi e attività ricettive (+692, per un incremento del 8,0%). È quanto emerge da uno studio dell’Ufficio Economico Confesercenti, elaborato a partire dai dati Istat e dalle rilevazioni dell’Osservatorio su Commercio e Turismo dell’associazione. Il turismo e il food si confermano dunque, secondo la Confesercenti, fattori di grande importanza per l’economia della nostra provincia. Le dinamiche particolarmente positive del numero di imprese presenti ne è la testimonianza più evidente. I grandi flussi di turisti, buona parte provenienti dall’estero, rappresentano un driver fondamentale anche per il commercio tradizionale, sul quale puntare ancora di più per rilanciare i centri urbani e il gli esercizi di vicinato. La provincia di Brescia sconta una densità molto elevata di grande distribuzione, che ha condizionato pesantemente le dinamiche demografiche delle imprese commerciali, spingendo molti esercizi verso la chiusura. Se a ciò aggiungiamo la profonda riduzione dei consumi e le difficoltà incontrate dalle imprese nei processi di digitalizzazione, ecco spiegato perché la variazione assoluta nel decennio 2007 -2017 del numero di esercizi si colloca al primo posto in tutta la Lombardia (-2.013), seguita da Varese con -1.529 imprese e Milano -1.475”. Secondo i dati, negli ultimi dieci anni gli alberghi e i ristoranti in provincia di Brescia sono cresciuti dell'8%, addiruttura di 23% in provincia di Bergamo, mentre al contrario, negozi e le attività commerciali sono calate del 13% in provincia di Brescia e dell'8% in provincia di Bergamo. Ne risulta chiaramente la fotografia di una provincia bresciana dove Commercio e Turismo viaggiano a doppia velocità ed in cui turismo e ristorazione fanno attualmente da volano anche al rilancio delle forme di commercio più tradizionali.

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