CONFCOMMERCIO LANCIA L'SOS USURA

A causa della pandemia cresce il fenomeno dell'usura: nel 2020 si registra un +14%. In Italia sono a rischio 40 mila imprese del commercio, della ristorazione, gli alberghi, un imprenditore su 4. e se il sud è fra le aree più esposte, anche il nord non è esente dal fenomeno. Lo dimostra la recente operazione dei carabinieri di Bergamo che ha portato in luce e sgominato una banda di usurai che hanno rovinato imprenditori locali. A lanciare l'allarme è l'Ufficio Studi Confcommercio che ha realizzato un'analisi sulla percezione dell'usura tra le piccole imprese del commercio e dei servizi in occasione della Giornata nazionale "Legalità ci piace!" cui aderisce anche l'Ascom di Bergamo dove, come detto il fenomeno c'è – lo dimostra la cronaca di questi giorni. I carabinieri di Bergamo i carabinieri hanno sgominato una banda di usurai che hanno ridotto sul lastrico un barista indebitato per oltre un milione di euro. Gli effetti del Covid sono stati devastanti per il mondo delle imprese. In "assenza di adeguati sostegni e di un preciso piano di riaperture, rischiano la definitiva chiusura 300mila imprese del commercio non alimentare e dei servizi, di cui circa 240mila esclusivamente a causa della pandemia", ha denunciato l'associazione guidata da Carlo Sangalli.Le difficoltà economiche per le imprese riguardano soprattutto la perdita di fatturato, la crisi di liquidità e le complicazioni burocratiche. Anche in provincia di Bergamo il fenomeno esiste e si sta radicando, ci ha spiegato il direttore di Ascom Bergamo Oscar Fusini. Purtroppo però il fenomeno viene poco denunciato. Noi comunque – ha detto Fusini ai nostri microfoni – invitiamo gli imprenditori a seguire sempre la via della legalità, perché è comunque l'unico modo per non far morire le proprie imprese. E, certo, l'abbiamo sempre ripetuto: denunciare si deve perché è un dovere morale e giuridico. Ma sappiamo anche che a frenare la propensione a denunciare è la paura di ritorsioni e, soprattutto, la percezione di essere soli. Noi dobbiamo far sentire agli imprenditori che non sono soli hanno detto da Ascom Bergamo.

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