DPCM, REGIONE CHIEDE PACE FISCALE

La Regione, alla luce del nuovo Dpcm che impone la chiusura di negozi, bar, ristoranti, pub, sale gioco e centri estetici, torna a chiedere al Governo di stanziare le risorse per le categorie colpite. Le Regioni infatti non possono indebitarsi se non per investimenti pubblici mentre lo Stato può creare nuovo debito per aiutare le categorie costrette ad abbassare la saracinesca e a chiudere senza sapere quando potranno riaprire, si spera prima di Natale. Secondo la Coldiretti, la chiusura di bar e ristoranti e pizzeria, solo in provincia di Brescia, causerà una perdita di fatturato di oltre 130 milioni di euro. Effetti che si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte nel suo discorso alla nazione di questo mercoledì sera ha annunciato l’entrata in vigore e breve di nuovi aiuti economici ma le categorie colpite non sono fiduciose, perché fino ad oggi hanno ricevuto solo palliativi. Ci sono dipendenti, mutui, affitti e fornitori da pagare e i titolari di bar, ristoranti, negozi, centri estetici non possono fare fronte alle spese, comprese le tasse, senza un guadagno e si vedono costretti ad indebitarsi ulteriormente e a chiedere aiuto alle banche, quindi la Regione chiede in primo luogo la pace fiscale per le categorie colpite. La Regione, che critica al Governo di aver messo la Lombardia in lockdown sulla base di dati non aggiornati, aveva chiesto misure diverse per territori colpiti dal virus in modo diverso, ad esempio le province di Brescia e di Bergamo non vivono la stessa situazione di Milano, ma si tratta di richieste rimaste inascoltate.

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