LOTTA AL BRACCONAGGIO: CINQUE DENUNCE

Cinque persone denunciate, 10 fucili, 400 esemplari di avifauna protetta morta pronta al consumo, 90 esemplari di avifauna viva da richiamo (tutti protetti), numerose tagliole, archetti e reti sequestati. I carabinieri forestali di Brescia dichiarano guerra al bracconaggio e continuano a ritmo serrato i controlli sul territorio, soprattutto in questo periodo di caccia. L'attenzione, dunque, in questa stagione si dirige in questa direzione anche se i compiti dei carabinieri forestali riguardano anche materie di sanità, igiene e sofisticazioni alimentari; materia forestale, ambientale e agroalimentare, lavoro e legislazione sociale, patrimonio archeologico, storico, artistico e culturale. Dopo che nelle score settimane gli uomini delle Stazioni di Gavardo e Brescia avevano portato a termine un'operazione nel comune di Carpenedolo denunciando un bracconiere 50enne ora la nuova operazione denominatoa Pettirosso che ha interessato le valli bresciane. I reati contestati ai cinque denunciati sono molteplici: uccellagione, caccia con mezzi non consentiti, abbattimento di specie protette e particolarmente protette, ricettazione, falsificazione di sigilli e maltrattamento animale. In particolare nel Comune di Gussago è stato denunciato un 70enne che, iscritto al registro degli allevatori di avifauna che, con l’utilizzo di strumenti artigianali alterava i sigilli da apporre agli esemplari allevati applicandoli agli esemplari catturati invece in natura con mezzi illegali come reti e trappole. L’applicazione dell’anello identificativo, procurava la rottura del tarso della zampa dell’uccello provocandogli grandi sofferenze.

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